Rock Impressions

Soft Works SOFT WORKS - Abracadabra
Tone Center

Questo è il disco dei sogni di ogni serio cultore del prog! Allan Holdsworth, un chitarrista assolutamente geniale e anche uno dei maggiori sperimentatori della sei corde si è unito a tre ex Soft Machine: Elton Dean sax e tastiere, Hugh Hopper basso e John Marshall batteria; del resto lo stesso Allan ha fatto parte nel '75 di questa storica formazione del Canterbury Sound per l'album Bundles, ma quelli erano altri tempi e i "veri" Soft Machine se ne erano già andati da un pezzo.

Nelle premesse questo è un album all'insegna del jazz rock più sofisticato e sperimentale e nei fatti vengono rispettate pienamente le premesse. Gli otto brani che compongono Abracadabra presentano la voglia di giocare in modo "serio" con la musica, ai limiti del rumorismo jazz.

"Seven Frmerly" ci inzia al disco con atmosfere soffuse che si definiscono sempre più, gli strumenti sembrano aggirarsi in cerca di un tema che si svela man mano che scorrono i dieci minuti di questa composizione ricca di fascino. "First Trane" parte invece in modo morbido con il basso accennato che tratteggia una melodia su cui improvvisano liberamente il sax e la chitarra. "Elsewhere" è un po' più movimentata dei due lunghi episodi precedenti e si avvicina alla fusion, molto bello anche il lavoro di batteria, di gran gusto. "K Licks" è un brano notturno, con il sax che sembra raccontare delle storie di ordinaria solitudine urbana, un affresco del nostro tempo. Le tinte fosche tornano nella pacata "Baker's Treat", che è seguita dalla dinamica "Willie's Knee" e devo dire che in questa veste i Soft Works sono decisamente più appetibili. "Abracadabra" come vuole il titolo è magia meditativa. Chiude "Madame Vintage" dove le sperimentazioni si fanno più acide, è l'unico brano che porta la firma di Holdsworth e si sente, il suo solismo scorre senza freni e, al di la dei gusti personali, è puro piacere per le orecchie.

Abracadabra non è un titolo facile, in particolare per chi non ha mai ascoltato del jazz, ma se qualcuno vuole provare ad accostarsi a questo genere questo disco è ottimo, non è troppo duro ed è sicuramente molto bello. GB

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