Rock Impressions

Klaus Schulze feat. Lisa Gerrard - Rheingold KLAUS SCHULZE Feat. LISA GERRARD
Rheingold - Live at the Loreley
SPV
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Electronic
Support: 2DVD - 2008

Vi abbiamo già presentato il frutto in studio della collaborazione di questi due grandissimi artisti, per cui non volglio insistere con delle note biografiche, qui stavolta abbiamo avuto la possibilità di ammirarli dal vivo in questo splendido dvd e solo su questo vorrei concertrare le mie parole. Vedere Klaus all’opera mi ha sempre incuriosito, certo oggi il signor Schulze è piuttosto attempato, ha un’aria fragile e non ha certo più la mise del rocker come aveva negli anni settanta, ma non per questo la sua personalità non ha mantenuto un certo fascino, ed eccolo sul palco circondato da diavolerie elettroniche e affiancato da uno (o forse più) computer (Mac), Klaus non è un virtuoso che sulla tastiera sciorina scale a velocità disumane (non ne ha bisogno), ma è un sensitivo e produce effetti che poi rielabora, li trasforma in ritmo, in melodia, in musica. Klaus riesce a dare corpo e struttura a suoni che mette in sequenza con un’abilità fuori dal comune e a vederlo mentre crea le sue magie sembra quasi un gioco da ragazzi, ma quanta sapienza c’è dietro quei tocchi misurati, quel girar manopole e schiacciare tasti, intanto la musica prende forma e forza e ci trasporta in mondi paralleli. Davvero affascinante.

Il primo brano “Alberich” è eseguito da Schulze da solo, così come anche il primo bis “Wellgunde”. Lisa Gerrard, con una presenza estremamente elegante e direi anche un po’ sofisticata, quasi da diva, raggiunge il nostro per l’esecuzione di “Loreley”, “Wotan” e per il bis finale “Nothung”, che inizia cantando da sola, poi Schulze la raggiunge quasi a sorpresa e attacca un tappeto che diviene puro incanto.

La regia è molto brava e rispettosa, riesce a catturare i momenti salienti del concerto senza dover far sembrare il tutto un futile videoclip, ma mantenendo nelle immagini la sacralità della musica suonata. Il difetto più grosso del dvd è che Klaus, ovviamente, parla al pubblico in tedesco e non si capisce quello che dice, ma per fortuna ci sono i sottotitoli in inglese, che ci vengono in soccorso. Schulze nei dialoghi col pubblico sembra molto emozionato e dimostra una cortesia fuori dal comune, quasi commuovente.
Nel secondo dvd c’è del materiale veramente interessante, anche se un po’ noioso, si tratta principalmente di due interviste documentario, nella prima Klaus spiega come è stato realizzato il dvd e spiega le scelte fatte, ed è davvero interessante, escono dettagli che permettono di comprendere meglio certi aspetti che altrimenti sfuggirebbero durante l’ascolto/visione e poi c’è la spiegazione dello studio dove hanno realizzato il tutto, un posto da sogno. Il secondo filmato è un intervista di Schulze con Steven Wilson dei Porcupine Tree, un incontro tra due musicisti molto diversi, ma entrambe grandi artisti, non servono altri commenti, non voglio rovinarvi le sorprese.

Questo titolo è davvero bello e se già vi piace Schulze, direi imperdibile. GB


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