Rock Impressions

Ruphus - Manmade RUPHUS - New Born Day
Karisma - 1979
Genere: Hard Rock / Prog


Ecco l’atto conclusivo dell’esperienza di questa specie di comune artistica, una band che ha incarnato lo spirito libero degli anni ’70 e che forse proprio per questo ha concluso la sua attività a fine decennio con questo album ricco di sonorità.

Apre “Clear View” un brano fusion con ritmi latin, che strizza l’occhio a certe tendenze easy listening del periodo, ma senza essere “commeriale”, la band prova a fare musica al passo coi tempi imprimendo un proprio marchio, ne esce un ibrido piacevole, anche se il pubblico sicuramente aspettava altro. “Snowy Days” è poetica e sognante, una ballata folk delicata. ”Greener Grass Elsewere” è più rock, le ritmiche risentono dell’impostazione jazz dei musicisti, questo ibrido di pop, rock e jazz è molto piacevole, ma era sicuramente fuori tempo, più facile apprezzarlo col senno di poi. “Dear Friend” è un’altra ballata che sembra un po’ un mix dei brani precedenti. “When the Tides Comes” è uno strumentale, che aggiunge un tocco prog ad un brano fusion, in ricordo degli inizi, confezionata bene ma ha le movenze di una sigla di una serie televisiva dell’epoca. Chiude “Fahion of Today”, giocata su un riff funky sembra proprio parlare di quanto abbiamo raccontato.

Si chiude il sipario su questa formazione, che ha scritto ottima musica, ma che non è riuscita a superare il decennio, forse troppo ambiziosi, con velleità che si sono rivelate un’arma a doppio taglio. Avrebbero meritato maggiore fortuna? Può darsi, in ogni caso i sei dischi che ci hanno lasciato sono una bella testimonianza di un periodo irripetibile. GB

Altre recensioni: New Born Day; Inner Voice




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