Rock Impressions

RPWL RPWL - Start The Fire Live
Tempus Fugit


I tedeschi RPWL sono entrati in sordina nel difficile mondo prog e stanno conquistando posizioni su posizioni nel cuore degli appassionati. Partono come cover band dei Pink Floyd e pian piano costruiscono un proprio sound che paga un grande tributo alla storica band inglese, ma non è una copia fine a se stessa, ne è piuttosto un’ideale evoluzione molto rock e anche un po’ più prog di quanto non sia quella dei Floyd stessi. Hanno già pubblicato quattro ottimi album in studio e oggi si presentano con questo doppio cd live registrato in patria al famoso Rockpalast.

Come era prevedibile in scaletta troviamo vari brani dei Floyd come “Opel” (già riproposta anche in studio sull’album Stock), “Welcome to the Machine” e “Cimbaline”, mentre fra gli ospiti spicca la presenza di Ray Wilson, lo splendido cantante scozzese già con Genesis e ora con un’ottima produzione solista. Ray interpreta egregiamente il brano “Roses” e la cover di “Not About Us”, dei Genesis appunto. In formazione è entrato un nuovo tastierista, probabilmente per lasciare più libero Yogi nelle parti cantate e il sound ne guadagna in atmosfera e pienezza. Il repertorio della band contiene già una serie di grandi brani epici e sinfonici nella loro concezione musicale, un sound corposo che entra nel cuore con i suoi crescendo e i suoi momenti di estasi.

Uno degli aspetti su cui il gruppo ha sempre investito molte delle sue energie è proprio il suono, una ricerca spasmodica di una perfezione stilistica che fortunatamente non ha penalizzato quella espressiva e quale occasione migliore di testare il risultato di questa ricerca con un live album? Il risultato è superlativo e ne esce questo documento che consacra la band come una delle migliori in circolazione fra quelle uscite negli ultimi sei anni (il loro debut album è uscito nel 2000).

L’audio è ottimo, si sentono perfettamente tutti gli strumenti e nonostante questo si sente anche che il suono è “live” e non sembra in studio come molti prodotti simili. I brani sono arrangiati diversamente e spesso vengono dilatati rispetto alle versioni in studio, come si usava nei mitici anni ’70, questi ingredienti tutti insieme fanno di Start the Fire un grande live album, splendido per i fans del gruppo, ma anche ottimo per chi li volesse accostare per la prima volta.

Da rilevare che alla fine dell’album troviamo come bonus la nuova traccia in studio “New Stars Are Born”, non so se in un momento di delirio narcisistico il gruppo abbia pensato a se stesso, ma di certo delle nuove stelle sono nate e questo live testimonia quanto sia brillante e intensa la loro luce. Bravissimi! GB

Altre recensioni: God Has Failed; Trying To Kiss The Sun; Stock
; World Through My Eyes;
The RPWL Experience; Live Experience;
A Show Beyond Man and Time

Interviste: 2003; 2004

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