Rock Impressions

Repsel - The Double Mask of Human Kind REPSEL - The Double Mask of Human Kind
Nomadism Records
Distribuzione italiana: -
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2011

Suonare progressive metal oggi potrebbe sembrare un’azzardo, alla luce dell’offuscamento che il genere ha patito negli ultimi anni, complici pubblicazioni confuse o decisamente non all’altezza di quanto proposto in passato. I Repsel s’incamminano lungo questo tortuoso percorso con dedizione ammirevole, e d’altronde posseggono più di un numero che va sicuramente giuocato! La gradevole voce di Marta (e la ragazza può e deve ancora migliorare - considerato che possiede un piglio autorevole - sopra tutto nella varietà), autrice delle liriche, tutte riportate nel booklet a beneficio dei più esigenti, il non lasciarsi andare ad inutili dilatamenti dei pezzi, preferendo una concisione che non inficia assolutamente la resa finale, l’uso del violino (ed in questo mi hanno rimembrato gli aretini Midian, autori di “Soulinside” su Pick Up Records, 1994), brani ben strutturati come “The 6th of August 1945” e “The doubt”, dall’ottimo impatto strumentale ed eccellenti esempi di prog-metal del nuovo millennio, ove dinamismo e complessità non scadono nella mera esibizione tecnica.

Certo, sui dieci complessivi, “No hope” e “Frontier” sono episodi deboli se raffrontati alla altre prove (stacchi decisamente forzati), ma le belle chitarre di “The constant fear of losing you” possiedono un vago retrogusto wave, ed al sottoscritto piacciono proprio così, anche se questa umbratile ballata vanta altre virtù (l’interpretazione della cantante, il suo incedere meditabondo, la sua essenza mai sdolcinata). “The silence of Angels” alterna parti rilassate ad improvvise impennate elettriche (incisivo l’a solo della sei corde), mentre l’ambiziosa “War machines” chiude il disco comprendendo nei suoi cinque minuti circa le varie componenti del Repsel-sound, ed all’uditore residua la certezza di trovarsi dinanzi ad un disco di buona fattura. La prima è andata, adunque, per i volonterosi Repsel, bravi nel districarsi in un ambito, quello del metallo progressivo, affollato di sterili comparse, cloni di questo o quel campione, e da parte loro capaci di offrire soluzioni davvero interessanti. AM


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