Rock Impressions

Quikion QUIKION - Hallelujah!!
Poseidon Records

Questo mini album raccoglie in cinque tracce le prime registrazioni dei Quikion datate 1997, più un brano live del '95 con il bassista Shimizu Rei, per circa trenta minuti di musica dall'intensità incredibile e fa seguito a due precedenti uscite che sono un mini CD Escargot Bianco (Kinakotake Records 1999) e l'album Yoru No Harp (Trinity Records 2001). Il gruppo è composto dalla singer Totoky Yukiko che si occupa anche di uno strumento chiamato concertina (non chiedetemi cos'è), di loops e ritmiche, da Sasaki Emi all'accordion e da Oguma Eiji alla chitarra.

La musica è particolarmente atmosferica e sognante, densa di un'eleganza leggera e piacevole. Il primo brano "Halleluja!!" inizia con una delicata chitarra acustica su cui entra la dolce voce di Yukiko, poi il sound si arricchisce del suono di uno xilofono e di una sognante fisarmonica, l'effetto è quanto mai suggestivo e risveglia echi di bellezza ancestrale, poi verso la fine il ritmo del brano si fa incalzante perdendo in poesia e acquistando in forza e vigore. "Voyage" inizia con un giro che, grazie alla fisarmonica, fa pensare alla campagna francese e ai suoi piccoli borghi dal sapore medioevale. "The Music Box" è un episodio ancora più delicato e sognante dei precedenti, rara bellezza espressiva che porta a dimenticare qualsiasi cosa di simile che abbiamo ascoltato in precedenza. "Train Song" ha l'incedere di un brano medioevale, con una chitarra che si occupa delle parti ritmiche e la voce di Yukiko che è un continuo crescendo. "Summer" è un brano bellissimo e l'apporto del basso rende il sound più appagante e compiuto, per certi versi mi vengono in mente i Dead Can Dance e i nostri Ataraxia, gruppi ai quali avevo già pensato, ma che qui sono ancora più presenti, anche se è possibile che i Quikion siano arrivati a risultati simili pur non avendo mai incontrato questi gruppi. La conclusiva "TV" è un brano carico di una tristezza fredda e sconsolata, con il rumore del vento e della pioggia in sottofondo e la fisarmonica che tesse delle trame avvolgenti, poi il vento cessa e la tristezza lascia il posto alla serenità.

Questo disco è molto soft, ma anche molto originale e indubbiamente merita di essere apprezzato. GB

Altre recensioni: Yoru No Harp; Ramadan; Live

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