Rock Impressions
 

INTERVISTA AI PINKNRUBY (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Volete raccontarci la storia del vostro gruppo?
Siamo i Pinknruby, un duo di Londra, Mihaela Repina è slovena e Paul Bradbury e inglese. La nostra storia inizia nel 1998 e in quel periodo scrivevamo per lo più musica drumnbass e garage, sempre con delle grandi linee vocali femminili. Nel 2001 abbiamo inciso un album e lo abbiamo spedito a varie case discografiche, ad alcune di queste piacque la nostra musica, ma nessuna ha accettato di registrare il disco. Così abbiamo deciso di tornare alle nostre radici, che erano molto più folk e orientate alla chitarra. Questa è stata la genesi dell’album The Vast Astonishment. Lo scorso anno abbiamo firmato per l’etichetta francese Prikosnovenie specializzata in fairlyworld music e con loro abbiamo realizzato lo scorso ottobre il nostro album di debutto, The Vast Astonishment. Quest’anno parteciperemo a vari festivals in Inghilterra, con la speranza di suonare anche a Glastonbury e poi in estate suoneremo anche a Rennes in Francia. Per il futuro speriamo davvero di poter fare un tour in tutta l’Europa.

Di cosa parlano le vostre canzoni, c’è un concept sottostante?
Volevamo scrivere della musica gioiosa e curativa. Volevamo fare qualcosa di celebrativo, che potesse spingere le persone a pensare alla bellezza della vita. Nei nostri testi abbiamo voluto parlare delle cose che riteniamo speciali, delle domande che riguardano la vita alle quali noi stessi stiamo cercando di rispondere: questo disco è il risultato del viaggio e si basa su dove siamo arrivati fino a questo momento.
Alcune canzoni sono dei mantra personali sulla responsabilità che ognuno di noi ha di farsi carico in prima persona della propria vita, di recuperare le proprie energie e di scegliere di essere contenti nell’attimo presente. Ci sono delle brevi storie fantastiche, c’è l’incanto per la bellezza del creato e alcune riflessioni filosofiche.
Abbiamo iniziato a comporre senza usare un linguaggio in particolare: “Adio Te”, “Ama” e “Zacetek” non hanno delle parole concrete, piuttosto sono costruite con dei fonemi per ottenere determinate sonorità. Si ottiene una libertà maggiore quando cerchi di esprimerti senza una lingua. Comunque Mihaela ha sentito anche il bisogno ritrovare le sue radici scrivendo in Sloveno. A volte Mihaela preferisce scrivere i testi da sola, in alcuni brani come “Celebrate” abbiamo scritto insieme in Sloveno, mentre per “Stone” io ho scritto il testo in inglese e poi Mihaela lo ha tradotto.

“Ama” è una canzone che esprime amore. E’ stato un modo caldo e dolce per iniziale l’album.
“Stone” è un racconto fantastico, il dio della danza si manifesta alla terra per creare i movimenti. Tutti gli abitanti della terra iniziano a danzare, tutti tranne una pietra che resta immobile. Quando le creature chiedono al dio della danza perché la pietra non danza con loro, il dio della danza risponde che questo serve per ricordare a tutti che anche la perfetta quiete è comunque sacra. In altre parole è una canzone che mette sullo stesso piano l’importanza della contemplazione e quella dell’azione.
“Adio Te” è la nostra canzone sulle sirene.
“Vast” parla dell’incanto che si prova di fronte al Sole, alla Luna e alle stelle.
“Morje” significa il Mare. Parla del momento in cui si ritorna al mare per la prima volta: quando il mare diventa il tuo orizzonte. Il riflesso del sole colpisce i tuoi occhi e il tuo naso si riempie del profumo dei desideri e delle possibilità. Quindi “Morje” è un’ode al mare.
“Return” è un mantra positivo sulla redenzione del proprio cuore.
“Sanje” significa “Sogni” e parla della riconciliazione fra il mondo dei sogni con il mondo del risveglio. La morale che possiamo trarre dal brano è che solo questo momento è davvero importante.
“Celebrate” invita a ricercare le proprie verità e la propria unicità. La domanda decisivo è: “è possibile festeggiare seza un motivo particolare?”, questo interrogativo è il vero nucleo di tutto l’album.
“Aya” è il nostro inno ad Ayahuasca e alle popolazioni Amazzoniche. Abbiamo registrato il canto dei grilli in Brasile durante le cerimonie dedicate ad Ayahuasca.
“Angel” è un’antica preghiera slovena rivolta all’angelo custode che è presente in ognuno di noi.
“Zacetek” significa “L’Inizio”, è un po’ ironico il fatto che l’abbiamo posta alla fine dell’album e che è anche l’ultimo brano che abbiamo composto. Questo è l’unico brano in cui compare il pianoforte, il che da un’atmosfera molto diversa. Abbiamo comprato il pianoforte solo qualche giorno prima di registrare il brano in un negozio di strumenti di seconda mano. E’ uno strumento vecchio di 98 anni ed ha ancora le corde originali e ci è molto piaciuta questa sua caratteristica.
I testi delle canzoni sono riprodotti in Inglese sulla bella cover che Sabine della Prikosnovenie ha disegnato per noi.

Come nascono le vostre canzoni?
Tutto il disco è stato scritto nella nostra camera da letto con un equipaggiamento minimo: una chitarra acustica, un microfono, un computer e un mixer.
La struttura delle canzoni di solito è molto veloce da scrivere. Normalmente componiamo l’idea base di un brano nel giro di un paio di giorni. Spesso un brano si materializza nella tua testa quasi già completo e tu non hai nessuna idea di dove questo sia uscito, semplicemente si trova esattamente li.
Fare gli arrangiamenti è la parte più divertente. Abbiamo scelto degli arrangiamento piuttosto orchestrali nel senso che siamo partiti dal tema base e l’abbiamo modificato man mano che il brano progrediva. La nostra modifica preferita è di suonare le linee melodiche al contrario. Molte armonie vocali che senti nel disco sono le versioni rovesciate delle melodie originali e allo stesso tempo anche molti assoli di chitarra sono riprodotti al contrario, questo spesso rende molto difficile riconoscere i suoni come prodotti dalla chitarra. Nel brano “Stone” in un punto c’è un intero coro registrato al contrario. Siamo deliziati dalla bellezza che assumono le melodie dopo essere state rovesciate. Sono melodie che non ci sarebbero mai venute in mente, ma che allo stesso tempo sono frutto della nostra creatività. Si tratta di uno strano paradosso che da origine a gran parte dell’atmosfera eterea dell’album.
Ci piace sperimentare con tecniche diverse di registrazione. In “Morje” abbiamo selezionato una parte delle vocals e l'abbiamo ripetuta con un loop per dare forma ai cori. In “Aya” abbiamo registrato delle gocce d’acqua che cadono in un secchio e l’abbiamo trasformato in una cascata ritmica. In “Return” abbiamo pigiato un calza sotto le corde della chitarra per attutirne il suono.
La parte più difficile dell’album è stata la produzione, perché il nostro equipaggiamento è molto semplice, così abbiamo impiegato molto tempo per ottenere un suono che soddisfasse lo standard necessario. C’è voluto un anno per finire il tutto, nonostante entrambe facevamo lavori “normali” per coprire le nostre spese (e ancora oggi è così). Frederic, alla Prikosnovenie, a fatto il remastering finale e questo ha dato la spinta finale verso un suono più professionale, ha fatto davvero un gran lavoro.

Qual è più esattamente il tipo di musica che volete fare?
Molto semplicemente cerchiamo di fare della musica che ci piaccia. Se tu ti costruisci troppi preconcetti in merito al tipo di risultato che vuoi ottenere, allora poni automaticamente dei limiti alla spontaneità della tua forza creativa. Attualmente stiamo scrivendo delle canzoni che hanno uno stile simile a quelle di The Vast Astonishment, ma che speriamo essere una progressione rispetto a questo. Vogliamo introdurre in futuro più strumenti e sperimentazioni coi cori, ma chi può sapere cosa succedera?

Che significato ha il nome Pinknruby?
Siamo entrambe ossessionati dalle cose di colore rosa e dai rubini, chissà perché? In origine ci chiamavamo Pink Beauty and Red Ruby, poi un nostro amico storpiò il nostro nome e da allora ci chiamiamo così. Ci sebrava un nome molto più bello e così ne siamo rimasti catturati.

Nell’album avete fuso le diverse culture delle vostre origini, me ne volete parlare?
Paul: sono cresciuto a 25 miglia da Londra. Mio padre suonava molta musica rock’n’roll negli anni cinquanta e nei primi sessanta e io amo tanto questa musica ancora oggi, anche se non la ascolto più molto. Lui mi ha anche insegnato a suonare la chitarra a cui mi sono subito appassionato. Ho speso la maggior parte della mia giovinezza a suonare con un amico e a comporre canzoni. Più avanti ho suonato il basso in un gruppo di blues e la chitarra acustica in un gruppo folk. Quando andai al college mi spostai in una casa che aveva un vecchio pianoforte e ho iniziato a suonarlo come autodidatta. Quando ho conosciuto Mihaela nel 1997 ci recavamo entrambe in molti clubs ed è stato allora che ho iniziato a comporre molta musica dance. Più recentemente ho composto della musica per la televisione, il che è stata una grande esperienza perché ho dovuto scrivere con stili molto diversi fra di loro.
Mihaela: sono nata in Svizzera e mi sono trasferita in Slovenia a undici anni. La Slovenia è un crocevia fra le culture Italiana, Tedesca e Slava e io sono stata influenzata da tutte e tre. Il primo strumento che ho imparato a suonare è stato il pianoforte, ma quasi subito mi sono interessata più al canto e alla chitarra. Mio padre era abituato a suonare la chitarra e penso che questo mi abbia ispirato. Ho fatto la corista in un paio di gruppi fra cui i Grinning Ghouls Against Juju. Ho iniziato a comporre solo dopo aver dato vita ai Pinknruby.

Avete creato un album dedicato alla bellezza, siete più interessati alla componente estetica o a quella spirituale?
Ricerchiamo entrambe le componenti. Se la musica è esteticamente piacevole allora avrà sempre un connotato spirituale, questo fa parte dell’intima natura della musica. Del resto siamo entrambe interessati nelle guarigioni spirituali, infatti stiamo partecipando insieme al corso di guarigione del College of Psychic Studies di Londra. Quindi siamo perfettamente coscienti di comporre musica che possiede una connotazione spirituale.
Alcuni nostri amici stanno usanto The Vast Astonishment in cerimonie di guarigione in USA e in Brasile. Noi crediamo che il potere curativo della musica si enorme e allo stesso tempo che sia enormemente sottostimato nel mondo moderno.

Qual è la vostra filosofia, la vostra visione del mondo?
Tutte le cose sono una, siamo tutti uniti dall’amore. E’ sufficiente che comprendiamo questa connessione per renderla evidente nel mondo. La felicità è una nostra scelta precisa.
Durante la nostra vita abbiamo scoperto molti nostri aspetti diversi e abbiamo bisogno di integrarli. Dobbiamo accettare ogni nostra componente della nostra natura, dobbiamo amare sia la nostra luce che le nostre tenebre. Questa è la sfida più grande che dobbiamo affrontare: amarci così come siamo.
Siamo appassionati di "permaculture", girdinaggio e di lavorare con gli spiriti naturali. Noi coltiviamo direttamente parte del cibo che mangiamo e delle erbe medicinali. Il nostro giardino è stato una grande fonte di ispirazione mentre componevamo The Vast Astonishment.
Quest’anno faremo dei concerti allo “Small World Solar Stage”. Tutta l’elettricità che verrà consumata sullo stage sarà prodotta con l’energia solare. Siamo molto felici di promuovere quest’iniziativa ecologica con la nostra musica.

Che responso state raccogliendo alla vostra musica?
Siamo molto soddisfatti e sorpresi dai responsi che raccogliamo con la nostra musica, sempra che piaccia ad un’audience molto vasta. Di solito dopo i nostri concerti ci sono poche persone che vengono da noi e che sono state veramente colpite nel profondo dalla nostra musica. Mi ricordo di un tipo che ci disse che la nostra musica era esattamente quella che avrebbe voluto ascoltare nel suo cammino verso il paradiso!
Di solito alla gente piace ascoltare il nostro disco solo perché li rende più felici, ad un paio di nostri amici piace ascoltarlo quando vanno in bagno per rilassarsi, mentre abbiamo trovato un tipo in internet che canta “Morje” quando fa la doccia.

Come siete entrati in contatto con la Prikosnovenie?
Abbiamo messo alcuni nostri brani nel sito di Vitaminic. E’ un sito immenso e siamo rimasti veramente sorpresi quando qualcuno ha detto a Didier Becu di contattarci e di chiederci se gli volevamo mandargli The Vast Astonishment da recensire nella sua webzine The Original Sin. Noi gli abbiamo mandato il cd ed egli ci ha fatto una recensione molto incoraggiante, paragonandoci a vari gruppi di Dark Wave, incluso Les Secrets de Morphee che erano accasati alla Prikosnovenie. Questa è stata la prima volta che abbiamo sentito parlare di questa label, così gli abbiamo mandato un demo che a loro è piaciuto. Siamo molto contenti di aver trovato la Prikosnovenie. Frederic, Sabine e Arno sono delle persone così gentili e disponibili, davvero diverse dal discografico tipico che ti aspetti! La masterizzazione di Frederic e l’artwork di Sabine ci hanno aiutato parecchio a creare un album benfatto. Mihaela recentemente ha inciso una canzone con Frederic per il nuovo album dei Lys che uscirà molto presto.

Quali sono gli artisti che vi hanno maggiormente influenzato?
Paul: mi sono innamorato dei Cocteau Twins fin dalla prima volta che li ho ascoltati. Da allora non ho più trovato dei dischi altrettanto belli. Sono stato influenzato anche dai lavori più sperimentali dei Beatles, come il White Album. Altri nomi che mi hanno influenzato nella composizione di The Vast Astonishment sono: Shelleyan Orphan, The Cardigans, Portishead, così come anche dei compositori classici come Satie, Debussy e Holst. In definitiva penso che sono stato ispirato da tutta la musica che ho ascoltato, probabilmente anche da quella che non mi è mai piaciuta.
Mihaela: Sono stata ispirata da un grande insieme di stili musicali diversi di ogni parte del mondo. Alcuni artisti che mi hanno colpita in modo particolare sono Iva Bittova per la sua voce ammaliante, Trinovox per il loro bellissimo senso dell’armonia, Le Mystere Des Voix Bulgares, Kate Bush, la musica solare del Brasile, in particolare la samba e la bossa nova e la libertà espressiva dei canti dei Pigmei. In definitiva mi piacciono le melodie belle e vigorose.

Qual è la sfida più grande per il vostro futuro?
Abbracciare il nostro massimo potenziale e mantenere allo stesso tempo il senso dell’umorismo.


Recensioni:
The Vast Ashtosnishment; Garden; Queen Kale


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