Rock Impressions

Armando Petrini ARMANDO PETRINI - Good Mood
Self Produced

Nella storia del rock i chitarristi sono sempre stati dei protagonisti, tanto che spesso il nome di un gruppo veniva associato a quello del suo chitarrista, ma in Italia la vita per gli axe hero è sempre stata dura, certo ci sono quelli che si sono fatti notare come Andrea Braido, Maurizio Solieri o Luigi Schiavone, ma ce ne sono molti di più che nonostante il talento sono rimasti nell'ombra, penso ad Alex Britti che per farsi notare dal grande pubblico ha dovuto iniziare a comporre delle canzoncine "estive" (anche se adesso si sta cavando qualche soddisfazione), penso a Manfredini che è sempre rimasto nell'underground, penso a Masi che è addirittura espatriato.

Armando Petrini è un nome nuovo che si aggiunge anche se non si tratta di un ragazzino, classe '68, americano di nascita, ma residente a Imola, suona la chitarra da vent'anni e nel '94 si è diplomato al Musicians Institute di Los Angeles studiando con con maestri del calibro di Scott Henderson, Steve Morse e Frank Gambale, ma la grande occasione non è ancora arrivata. Nel 2002 esce questo suo primo cd autoprodotto contenente otto brani, lo stile proposto è un hard rock americano strumentale pieno di brio e di energia dove mette a frutto tutta l'esperienza accumulata.

"Good Mood" è un mid tempo esuberante, Armando propone sia una buona ritmica che un solismo fresco e accattivante, il nostro usa tecniche differenti con un buon feeling d'insieme. "On the Run Again" ricorda i Van Halen ed è molto scorrevole. "Flowers For Phrygian" è una ballad molto sentita e la nostalgia si fonde con una sana espressività. "Relax" è un lento e il gusto melodico di Petrini emerge con delicata intensità, ottima tecnica e buon feeling. "Just Me and You" propone un riffing alla Vai o Satriani su un giro elettronico scanzonato. L'hard rock sanguigno torna in "Lethal Weapon", un brano meno facile dei precedenti con atmosfere che cambiano repentinamente. "Out of the Darkness" è forse il momento migliore del cd, un pezzo intimista con un grandi idee. In chiusura un brano di grande respiro, forse non molto originale, ma che ci sta bene.

Petrini è bravo e suona con grande gusto, doti molto importanti che spero lo facciano notare e chissà che non arrivi l'occasione importante. GB



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