Rock Impressions

Paul Raymond Project PAUL RAYMOND PROJECT
Man on a Mission
Majestic Rock

Paul Raymond vuol dire UFO, il gruppo con cui ha principalmente diviso la sua storia artistica, arrivando fra alti e bassi fin nel nuovo millenio a testa alta, ma nel suo curriculum troviamo tanti nomi a partire dai leggendari Savoy Brown, una formazione da culto del blues rock.

Paul suona un po’ di tutto anche se è famoso come tastierista, ma lo troviamo anche alla chitarra, al basso e alle percussioni, una vita spesa per la musica dove regna prima di tutto la passione genuina e questa è la chiave di lettura per ogni produzione del nostro. Al suo fianco troviamo il chitarrista Andy Simmons, che esprime un ottimo lavoro di chitarra e che condivide l’onere della produzione.

Un breve intro spaziale che ben si sposa con la copertina dell’album lancia il pezzo “Scream Blue Murder”, un classico mid tempo inframezzato da un ritornello dal sapore progressivo e risulta piuttosto originale, ma smorza un po’ l’incedere del brano. Molto più classica l’anthemica “My Radio”, molto più banale del precedente, ma che funziona come potenziale hit, bello il lavoro chitarristico. Anche la title track segue lo stile “radiofonico”, la prestazione vocale di Paul non è proprio entusiasmante e il brano risulta carino e niente più. “Face of an Alien” si distacca dal tipico incedere melodic hard e spicca per originalità, nelle ritmiche tornano certi esperimenti che fanno pensare a certo prog, in dosi leggere, ma godibile.

Puntuale arriva una ballad elettrica e piena di pathos, con atmosfere cupe e tutt’altro che rilassanti, il testo a sfondo religioso si scaglia contro l’odio e la guerra e lo fa senza inutili ipocrisie, sicuramente il brano migliore del disco. A sorpresa arriva una nuova versione di “Lights Out”, il classico degli UFO del ’77, la nuova versione è più sperimentale e prog dell’originale e risulta interessante, un brano che richiede più ascolti per essere apprezzato, alla voce come allora c’è l’amico Phil Mogg e si sente. La ballatona romantica era solo rimandata ed ecco “Can’t Let Go”, preparate i fazzoletti. Dopo un episodio trascurabile arriva il secondo brano interpretato da Mogg ed è classico hard rock che spacca, anche se avrei preferito un missaggio che pompasse di più il riff della chitarra. “Shining Star” è quasi glam ed è scritta da Raymond insieme a Frank DiMino e Punky Meadows, due artisti da culto di fama Angel. Simmons firma la strumentale e atmosferica “Flight of Fancy”, che potrebbe stare bene in un album di sola chitarra. In chiusura la bonus “Michael Cain”, ancora classico hard molto seventies.

Raymond non cerca certo di stupirci, ma ha cercato di fare un disco onesto con della buona musica, che piacerà di sicuro ai suoi fans, non è un capolavoro ma merita sicuramente almeno un ascolto. GB



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