Rock Impressions

Omega OMEGA - The Prophet
Metal Legions

Credo che questo album registrato nel lontano '85 rappresenti un must per tutti i veri cercatori e collezionisti di dischi dimenticati, uno degli album più intensi e sottovalutati degli eighties, che sul mercato da collezione vale una fortuna, per questo motivo aspettavo con ansia la sua ristampa su CD e sono particolarmente contento che la ristampa sia stata fatta proprio da una label italiana affiliata alla Comet Records.

Anche gli anni ottanta hanno avuto delle meteore eccellenti con un solo ottimo album alle spalle o poco più come White Spirit, Sacred Blade, Wolf, Bronz, A II Z, Ethel The Frog, Beltane Fire, Jesters Of Destiny, Dark Star giusto per fare i primi nomi che mi vengono in mente e gli Omega risiedono di diritto fra questi valorosi e sfortunati eroi.

Il sound del gruppo si colloca a metà strada fra la NWOBHM e il pomp per l'uso delle tastiere al posto della seconda chitarra e proprio questo decretò la prematura fine del gruppo, perché se oggi sembra che nessuno possa rinunciare alle keys, negli eighties, invece, veniva considerato come un peccato capitale, basta ricordare lo scalpore che suscitò l'uscita di "Can I Play With Madness" dei Maiden, ma questa è un'altra storia.

Il disco parte in sordina con il brano "The Dark" che cresce man mano che scorrono i secondi, un brano dal titolo molto azzeccato che conduce l'ascoltatore in un mondo epico e misterioso, con un metal a metà strada fra i Black Sabbath e i Magnum con chiari riferimenti maideniani che irrompono nel break. Coinvolgente e complessa allo stesso tempo è "Shadows of the Past", un brano molto epico e sulfureo che con una produzione più brillante sarebbe un mega classico. Il problema del presente album, infatti, è proprio la produzione, se avesse potuto beneficiare di un lavoro più dignitoso alla consolle sarebbe un disco osannato e invece è rimasto ingiustamente da "culto". "The Prophet" è molto più progressive dei precedenti con un grande crescendo. "Yesterday's Children" è una track tormentata e originale, mentre "Drive Me Crazy" è puro NWOBHM. La breve "Day Tripper" scorre via senza lasciare traccia, ma prepara la strada alla splendida "The Child" che chiude in bellezza un album che ogni true metaller deve avere. GB


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