Rock Impressions

Nutz - Tightened Up! NUTZ - Tightened Up! Live in Nottingham 1977
Angel Air
Distribuzione italiana: -
Genere: Hard Rock
Support: CD - 2010


I Nutz sono una di quelle band di cui non si sa quasi nulla, ma che hanno fatto parte a pieno titolo del movimento hard rock della metà degli anni settanta. In patria erano proverbiali per essere un’eterna support band, infatti non hanno mai sfondato e i loro concerti erano più apprezzati dei dischi in studio, ciononostante hanno fatto in tempo a pubblicare tre album fra il ’74 e il ’76 con un live album a chiusura dell’esperienza uscito nel ’77, poi si sono riformati negli anni ’80 senza il tastierista Kenny Newton (entrato nei mediocri Nightwing) con l’aggiunta del chitarrista Terry Steers come Rage, con questo moniker e con un sound decisamente più heavy hanno ottenuto molti più consensi e finalmente sono entrati nell’olimpo del rock, ma questa è un’altra storia.

Questo live proposto dalla mitica Angel Air è postumo, ma cattura tutta l’essenza del gruppo, che aveva un sound a metà strada fra il boogie rock degli Status Quo, il gusto per l’improvvisazione dei Deep Purple e la pesantezza dei Black Sabbath, con un hammond indiavolato che duetta spesso con la chitarra, mentre la sezione ritmica macina groove granitici. I dodici brani in scaletta sono tutte icone del genere, molto settantiane nella struttura, ma soprattutto piene di energia selvaggia, tanto che molti produttori e manager famosi dell’epoca come Peter Grant (Led Zeppelin) e John Antony (Queen) si fecero avanti per avere questa band in rooster, infatti i buoni presupposti sono poi fioriti nei Rage. L’apoteosi viene toccata col cavallo di battaglia “Wallbanger”, davvero irresistibile. Quello che ascoltiamo è un concentrato di hard rock quintessenziale, magari non così originale, ma di sicuro molto coinvolgente, la sfortuna di questa band ovviamente è di essere arrivata “tardi”, il genere in parte era saturo e in parte tirava già aria di cambiamento. Se solo avessero anticipato di un paio d’anni la loro carriera discografica oggi avrebbero tutto un altro status, ma anche così rimangono una cult band di tutto rispetto, che merita pienamente di essere riscoperta e rivalutata e questo live è davvero memorabile.

Coi se e coi ma non si riscrive la storia, però riscoprire questo disco può fare solo bene, come dicevo è musica per gli amanti dei seventies, ma oggi sta tornando di moda questo modo irruento di fare musica e dare un ascolto anche a queste formazioni collaterali aiuta a focalizzare meglio quel’era il territorio in cui si muovevano gli artisti dell’epoca. Un gran bel titolo, let the Rage begins. GB

MySpace


Indietro alla sezione N