Rock Impressions

Nosound - Scintilla NOSOUND - Scintilla
K-Scope
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Post Modern Prog / Psichedelica
Support: CD - 2016


Quinto album in studio per la band di Giancarlo Erra, che negli anni si è conquistata una buona reputazione e qualcuno pensa a loro come la risposta italiana ai Porcospini. In precedenza avevo recensito la rimasterizzazione del loro secondo album e devo dire che fra questi due dischi c’è un bel salto. Le coordinate del gruppo fondamentalmente non sono cambiate, si tratta sempre di un rock atmosferico, in bilico tra psichedelia, post rock, le nuove frontiere del prog e immancabili tensioni pinkfloydiane.

Il disco è composto da dieci brani, si inizia con “Short Story” che parte lenta, anche troppo e poi di colpo introduce una progressione molto ricca di pathos, sulla scia delle ultime produzioni degli Anathema, sfiorando di poco quanto proposto dalla band dei fratelli Cavanagh. “Last Lunch” è un altro brano che potremmo definire di prog post moderno, con alcuni passaggi notevoli, però la parte ritmica a volte appare confusa e poco incisiva, non sempre la complessità paga e a volte un ritmo semplice, ma ben suonato può risultare più penetrante ed efficace di un tempo dispari. “Little Man” ha una bella melodia di fondo, un brano sognante e psichedelico, con alcuni passaggi intriganti, Erra cerca di ricreare un tessuto poetico, che si esprime in una lenta cadenza armonica, che oggi in questi tempi in cui tutto è “fast” rischia di non tenere il passo. “In Celebration of Life” è un brano lento e mellifluo, con lunghe parti strumentali veramente ipnotiche, seguite da un crescendo e un assolo finale di chitarra molto pinkfloydiano. “Sogno e Incendio” è un brano cantato in italiano che tenta di mescolare le carte, le parti strumentali sono più coinvolgenti di quelle precedenti, però in questo caso è il cantato che non funziona a dovere. Ancora la chitarra rievoca il fluido rosa, inoltre nel finale ritorna la vicinanza ai crescendo tipici degli Anathema. “Emily” cerca di proporre atmosfere un po’ diverse, la psichedelia ritorna. “The Perfect Wife” è la traccia che più ricorda Wilson e i Porcupine ed è anche il pezzo che mi è piaciuto di più. Però con “Love is Forever” si torna a rallentare in modo brusco e non si riparte più e se “Evil Smile” ancora un po’ tiene, la conclusiva “Scintilla” sembra proprio ardere di una fiamma fredda, elegante se volete, ma di una vena tanto intimista che rischia la non comunicazione.

La sensazione complessiva non è positiva, anche se ho sentito delle buone idee, ma queste mi sono sembrate isolate e non ben sviluppate, se non addirittura inserite in un contesto che le ha mortificate. I Nosound possono fare meglio, lo hanno dimostrato. GB

Altre recensioni: Lightdark




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