L’infaticabile
Steven Wilson dei Porcupine Tree insieme al singer Tim Bowness tornano
col sesto album del progetto No-Man in compagnia di grossi nomi della
scena prog e non solo fra cui spiccano Pat Mastellotto alla batteria
(King Crimson), Theo Travis, Gavin Harrison e la London Session Orchestra.
Con questo progetto i nostri esplorano territori più soft rock,
musica ai limiti dell’ambient con atmosfere rarefatte e sognanti,
si tratta di un prodotto molto sofisticato per palati fini.
L’apertura affidata alla dolcissima e rallentata “All
Sweet Things” chiarisce subito che non si tratta di un prodotto
commerciale, i NO-MAN non sono un progetto studiato per far cassetta,
ma piuttosto cercano di esplorare strade parzialmente inedite, anche
se a primo ascolto non si rimane particolarmente entusiasti. “Beautiful
Songs You Should Know” è leggermente più ritmata
della precedente, anche se permare l’aura sognante e densa di
poesia della piece precedente. “Pigeon Drummer” è
dominata da un profondo senso di mistero, è l’unico brano
elettrico che mostra i muscoli, ma siamo sempre nel campo della sperimentazione,
di certo in questo contesto mi ritrovo di più, ma è
solo gusto personale. Poi con la dilatata “Truenorth”
si ripiomba in un clima incantato, quasi naturalista che facilita
la meditazione e sfiora l’ambient rock. Le cose non cambiano
più e si arriva lentamente alla fine del cd senza provare altre
emozioni oltre a quelle già descritte.
Schoolyard Ghosts è un disco molto elegante e raffinato, esteticamente
ineccepibile, ma anche piuttosto soporifero, Wilson e Bowness con
questa musica hanno esplorato i meandri più intimi e segreti
della loro personalità, ma questo non basta a rendere coinvolgente
l’ascolto di questo cd. Un prodotto difficile, che troverà
consensi nei fans più sfegatati, ma che potrebbe scontentare
tutti gli altri. GB
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