La voce umana è un mezzo di comunicazione non propriamente
approfondito dall’uomo stesso. L’utilizzo è spontaneo,
solo vagamente ricercato o studiato. Qualcosa si è scoperto
grazie a qualcuno che si è spinto aldilà delle semplici
capacità. L’uso che si propone nella musica è
foneticamente melodioso, spinto quanto si vuole, ma comunque sempre
armonioso. Suddiviso in note categorie, tanto per citarne alcune il
soprano, mezzo soprano, falsetto, addirittura il growl, resta comunque
sempre relegato ad accompagnamento della struttura musicale elargita
da strumenti. Ma ci sono artisti che hanno voluto mettere alla prova
sia la capacità fisica che fonetica della voce, ricercando
nuovi confini e differenti combinazioni. Verrà a molti di voi
in mente lo studio che ha compiuto Demetrio Stratos negli anni ’70,
leader degli Area ed ex Ribelli, con le sue polifonie. E non è
l’unico che ha ricercato nel campo, c’è oggi chi
si addentra in questo mondo ancora semisconosciuto ed intricato. In
ambito femminile mi viene in mente Romina Daniele, mentre nel maschile
c’è il bravo John De Leo ex Quintorigo e pure il qui
sotto esame Claudio Milano.
Il suo progetto Nichelodeon oggi si spinge ad unire la fonetica e
la dialettica della voce in contrapposizione alla musica, un dare
ed un ricevere da essa, proponendo sperimentazioni dal risultato molto
interessante. La voce che lascia la musica e la ritrova cavalcandola,
in un vortice creativo composto da più menti. In questo lavoro
infatti , Milano si coadiuva della collaborazione di Francesco Chiapperini
(sax e flauto), Andrea Illuminati (tastiere), Andrea Murada (percussioni),
Max Pierini (contrabbasso elettrico), Luca Pissavini (viola elettrica),
Lorenzo Sempio (chitarre) oltre che da numerosi special guest.
Dopo l’album live autoprodotto dal titolo “Cinemanemico”,
oggi Nichelodeon esce con il primo album da studio dal titolo “Il
Gioco Del Silenzio”. Nei dodici brani c’è compreso
anche quel “Apnea” vincitore della XIV Rassegna “Omaggio
A Demetrio Stratos 2010”. La musica che ne scaturisce è
quantomeno varia, Jazz, Classica contemporanea, Psichedelica, Noise,
Etnica ed Elettronica! Non solo musica da ascoltare, ma anche da vedere
grazie al dvd annesso dal titolo “Come Sta Annie? Twin Peaks
20th Anniversari Show”. Qui l’autore ha immortalato l’esibizione
al Bloom di Mezzago. Come si può vedere nello spettacolo, tutto
è importante, le immagini, la fonetica e la ricerca a volte
fuggente in contrapposizione con la strumentazione stessa. Un equilibrio
di cose e di valori a tratti destabilizzanti, dove ci si proietta
in un mondo spesso astratto ed angoscioso, fatto di dolore, paure
e comunque anche di pacatezza. E’ qui che il lavoro di Milano
è quantomeno impressionante, tutto sembra apparentemente semplice,
mentre i suoni si susseguono altalenanti, ma così non è.
Superfluo estrapolare un brano da questo connubio sonoro, segnalo
solamente che questo disco sicuramente è rivolto ad un ristretto
giro di cultori. Altresì sono convinto che l’evoluzione
del suono e dell’uso della voce passa attraverso Nichelodeon,
il quale qui mette a nudo la sua anima. Presunzione? Scelleratezza?
Io la chiamo semplicemente Arte. MS
Altre recensioni: Cinemanemico; Bath
Salts;
Ukiyoe (Mondi Fluttuanti);
Incidenti
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