Rock Impressions

Mistheria - Dragon Fire MISTHERIA - Dragon Fire
Lion Music
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Heavy Metal Neoclassico
Support: CD - 2010

Giuseppe Iampieri è il creatore di Mistheria, progetto nel quale il tastierista si avvale di numerosi special guest. Dopo un disco come “Solo Piano”, dove l’artista si è cimentato con se stesso in un insieme di composizioni introspettive, è la volta di “Dragon Fire, lavoro di Metal Neo Classico suddiviso in tredici tracce. Iampieri è un veterano del Metal e le sue collaborazioni sono davvero importanti, basta ricordare i Winterlong oppure Bruce Dickinson (Iron Maiden). Ebbene tutta la sua esperienza artistica viene riversata in “Dragon Fire”, nel quale si avvale della collaborazione di musicisti come Mark Boals (Royal Hunt, Malmsteen), John West (Royal Hunt), Gorge Bellas, Roger Staffelbach e Titta Tani (DGM, Ashent).

Senza ombra di dubbio si vanno a cavalcare le note che rendono il genere Metal Neo Classico un punto di ritrovo sicuro per i fans del genere, una musica che non lascia adito a mutazioni e proprio per questo amata oppure odiata, ma in qualsiasi caso rispettata.
La tecnica strumentale è dunque in vetrina, non esulano nell’intero disco cavalcate sonore di raffinata esecuzione. Non una valanga asfissiante di note, ma spesso la band si lascia andare per la gioia di chi ama i tecnicismi in buoni solo e comunque con armonie sostenute e facilmente memorizzabili. Il suono del disco è retrò, in quanto riesce ad evocare i fasti dei tempi che furono, quegli anni ’80 in cui il Metal sapeva dare il meglio di se. Ma veniamo al difetto, proprio chi segue questa musica sin dagli anni ’80 troverà “Dragon Fire” un disco già sentito, perché lo sforzo in fase di composizione non ha portato a nuove idee. E’ pure vero che il genere stesso non lo richiede e che il Neo Classico affonda le radici su sinfonie orchestrali etc. etc. , ma forse qualche passaggio più “coraggioso” avrebbe spezzato l’ascolto rendendolo più fruibile. Proprio la tilte track riesce a fondere tutto questo concetto, in essa ci sono tutti gli ingredienti per una buona riuscita che avviene ma non stupisce. Epica e godibilissima “Lies & Deception”, mentre “Killing The Pain” ci travolge con i buoni spunti di chitarra. Tuttavia i momenti più interessanti dell’intero disco sono “Metal Opera Pt1: A.D. 1982”, “Prelude 18 in F Min” e “Metal opera Pt2: Eye Of The Storm”, non a caso i più classici, dove tutta l’anima e la cultura musicale dell’artista esce allo scoperto.

Iampieri è un talento italiano del quale dobbiamo andare fieri, un musicista che riesce ad emozionare con le sue tastiere anche in ambito Metal, genere che nella maggior parte dei casi defeziona proprio lo strumento in questione. Certo non è un disco per tutti i gusti, ma è comunque consigliato a chi vuole avvicinarsi a questo stile che sembra godere di vita eterna. MS


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