Rock Impressions

Andrea Mirò ANDREA MIRO' - Andrea
Sony

C’è una tradizione di cantautori che va avanti al di la di mode, spesso avanzando controcorrente, sono artisti che antepongono la poesia e la coerenza allo strapotere dei grandi network e si ritagliano uno spazio più o meno angusto, ma pieno di dignità.

Anche la nostra patria ha una buona selezione di questi artisti e Andrea Mirò ne fa parte a pieno titolo e non è un caso se su un suo album precedente si può trovare il contributo di David Surkamp, il leader dei leggendari Pavlov’s Dog. Allora trovare un nuovo disco di questa interprete è come ritrovare un amico con cui ci si ferma volentieri a parlare, quegli amici che ti scaldano le serate e ti fanno compagnia anche nella solitudine con le loro storie.

La copertina del disco è piuttosto aggressiva e presenta in modo poco convenzionale dodici tracce in bilico fra musica cantautorale dal sapore autobiografico e trascinanti ballate rock. Apre “Credo” dove Roberta, in arte Andrea, detta le proprie convinzioni con determinazione. “La La La” è una delicata canzone d’amore, il titolo fanciullesco non deve trarre in inganno, si tratta di un pezzo molto ben costruito, che fa pensare alla canzone d’oltralpe, infatti l’inciso è cantato proprio in francese. Molto bella e musicale “Hassiba Boulmerka”, dedicata all’atleta algerina che ha vinto la medaglia d’oro alle olimpiadi di Barcellona vincendo mille battaglie culturali e religiose, simbolo involontario dello scontro in atto fra diverse culture, ma anche forte testimone della possibilità di incontro, il brano è di facile presa e unisce una melodia vincente ad un testo molto bello. Facile riconoscere lo zampino del partner Enrico Ruggeri in “Previsioni del Tempo”, un blues poco convenzionale con un testo pieno di sfumature.

A sorpresa arriva una romantica interpretazione di “Lili Marlen”, un intermezzo inaspettato che mette in risalto le doti di interprete di Andrea. “Una Vita Migliore” è un’altra classica ballata a sfondo romantico. Anche “La Figurante” è un classico pezzo cantautorale, ma il refrain prende quota su un ritmo rockeggiante. “Come la Luna” è quasi una breve poesia di un minuto e mezzo con un arrangiamento minimale, tanto breve quanto intensa. “Da Sola Ma Non Sola” è ancora rock, non troppo aggressivo, ma sufficientemente deciso. Ancora più diretta la successiva “L’Ultimo Uomo”, quasi invece è ai limiti dell’hard rock, con un ritmo serrato e un buon testo dove Andrea graffia e morde. Seconda poesia breve è “Il Pasto” che precede la conclusiva “Heroes”, proprio la cover del Duca Bianco, un brano che non ha certo bisogno di commenti e chiude alla grande un album veramente piacevole.

Al fianco della Mirò ritroviamo il manipolo di artisti che accompagnano anche il partner Enrico Ruggeri, che ovviamente non manca di affiancare questa affascinante polistrumentista. Bel disco questo di Roberta/Andrea, semplice, onesto e sincero, che bilancia l’aspetto fragile della nostra con una buona dose di grinta e un’insospettabile forza interiore. GB

Intervista

Sito Web

Artisti correlati: Enrico Ruggeri



Indietro alla sezione M

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live |