Alex è semplicemente il chitarrista italiano più conosciuto nel mondo, la sua carriera è iniziata negli anni ’80 e non ha mai subito rallentamenti. Conclusa la trilogia dedicata ai grandi autori della musica classica fra cui ha scelto Bach, Beethoven e Mozart, Masi torna al chitarrismo più moderno e viscerale, dove l’esibizione tecnica è la chiave principale di interpretazione del nuovo full lenght. Ad accompagnarlo in questa nuova avventura strumentale è il drummer John Macaluso (Malmsteen e Ark), che già ha collaborato col nostro nel progetto MCM. Tutto il resto è suonato da Alex.

Late Night si apre con un virtuosismo di batteria e Masi duetta con il basso con John, il chitarrismo invece ha un sapore molto improvvistato, non sembrano assoli costruiti a tavolino, piuttosto sembra che il nostro si sia lasciato andare sulla spinta del groove creato con le parti ritmiche, non a caso queste sono state le prime ad essere incise e le registrazioni sono durate un paio di anni. Questo farebbe pensare ad un lavoro molto studiato e meditato, ne esce invece un disco molto selvaggio e sperimentale, che abbraccia più generi, dal metal (c’è anche un omaggio ai Black Sabbath) al jazz, passando per la psichedelia.

Nel complesso questo è un disco di chitarra superlativo e Masi si conferma ai vertici del settore, ci sono passaggi spettacolari e invenzioni armoniche che solo i più grandi riescono a tirar fuori dallo strumento, roba da far venire il mal di testa a chi volesse analizzarne i segreti più nascosti. Un’abbuffata di virtuosismi di grande impatto, che non vi lascierà delusi. GB

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