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Manowar sono una band eccessiva, non prendetelo come un termine dispregiativo,
intendo dire che a loro piace esagerare, del resto hanno sempre avuto
questa attitudine e il pubblico li ama per questo. Non credo infatti
che ci sia un’altra band che abbia pubblicato quattro dvd consecutivi
come questi quattro capitoli denominati Hell On Earth.
Del resto proprio ai fans è dedicato questo gustoso doppio
dvd con bonus track allegata. Basta inserire il primo dischetto nel
lettore per rendersene conto, le camere puntano sul pubblico e scovano
uno spettatore che si mette un condom in testa e lo gonfia col naso
fino a farlo scoppiare. E’ ovvio che bisogna prendere la cosa
con humor, perché è proprio una bischerata, ma ci cala
in un clima gogliardico che pervade tutto il lavoro, come la gara
di bottiglie rotte in testa (ma saranno state di vero vetro?) o come
quando in un intervista Columbus (mi sembra fosse lui) esibisce sotto
le scarpe (selvaggiamente appoggiate al tavolino) la scritta “Big
Dick” (avete bisogno di traduzioni?) e dopo un po’ Adams
appoggia le sue e sotto compare la scritta “Me Too”, delle
vere spacconate macho che di certo tendono a smuovere gli istinti
più bassi, ma che sanno anche farci fare una sana e grassa
risata.
Il due dvd alternano spezzoni di interviste a questi estratti a riprese
dei fans di tutto il mondo a pochi veri filmati live, ad apparizioni
televisive e molto altro. Una vera cornucopia di curiosità
che mostrano lati meno noti del gruppo. Il bonus cd contiene l’anteprima
di un'unica track del prossimo album, forse un po’ poco per
la fame insaziabile dei fans, ma ci dà comunque la possibilità
di ascoltare cosa bolle in pentola. Il brano vero è preceduto
da un intro molto teatrale e solenne e la track è un classicissimo
mid tempo piuttosto spinto ed epico, insomma niente di nuovo, ma una
calorosa conferma.
In altre parole un omaggio, una celebrazione, un esaltazione molto
kitch della grandezza di una band che contro ogni moda e ogni trend
ha saputo conquistarsi una schiera di fans fedelissimi e appassionati
come pochi altri. E pensare che la formula di questi folli musicisti
è la stessa dal 1982, l’anno in cui uscì il glorioso
Battle Hymns e da allora non è più cambiata, un granitico
heavy metal epico come nessun altro, ostentato con sfacciato orgoglio
e il tempo sembra proprio darli ragione.
I fans, sentitamente, ringraziano. GB
Altre recensioni: Gods of War Live; HOE
V
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