Rock Impressions

Tesla Manaf TESLA MANAF - Tesla Manaf
Moonjune
Distribuzione italiana: IRD
Genere: Fusion
Support: CD - 2015


Tesla Manaf è un chitarrista indonesiano relativamente giovane e la Moonjune propone in questo cd i suoi due ultimi dischi It’s All Yours e A Man’s Relationship With His Fragile Area, usciti in patria rispettivamente nel 2011 e nel 2014. Un viso solare ed un sorriso contagioso sono il biglietto da visita di questo musicista sorprendente. La sua è una formazione musicale poliedrica, che dal rock progressivo, uno dei suoi amori più grandi è la Mahavisnhu Orchestra, è arrivata ai classici come Bartok e Penderecki (per me uno dei più grandi geni musicali del ‘900), con questo background ha sviluppato un sound ricco di influenze.

Il primo disco proposto cronologicamente è l’ultimo, del resto è il suo lavoro più recente e quindi quello che lo rappresenta di più. Il primo brano eponimo è una piccola follia con voce (unico brano del cd dove compare la voce) e chitarra che si inseguono in virtuosismi free jazz, ottima tecnica. “Necrofilia” a discapito del titolo è un brano fusion dall’atmosfera rilassata, molti sono i virtuosismi, l’abilità chitarristica di Tesla è sorprendente, un suono pulito notevole con trovate armoniche geniali, ottimo anche il contributo dei musicisti coinvolti. L’obiettivo di Manf è di usare la chitarra come fosse una voce e quindi il suo chitarrismo è particolarmente eloquente, variopinto, ora vivace ora delicato, ma sempre molto vitale. Composizioni brevi si alternano a pezzi più lunghi e strutturati, ma ogni traccia nasconde momenti di grande intensità, ovviamente c’è tantissima improvvisazione, Tesla domina la scena con la sua creatività, ma si aggiungono il clarinetto e altri fiati, il contrabbasso, le tastiere e la batteria che si producono in momenti di grande magia ed è tutto l’insieme a brillare. Bella anche la scelta delle composizioni, che nell’insieme rendono sempre piacevole l’ascolto, anche quando ci sono i momenti più folli.

Il disco seguente (che cronologicamente è anteriore) propone una fusion più prevedibile, ma sempre molto ben suonata, con ottime trovate armoniche, spesso influenzate dalla musica tradizionale locale, che aggiunge un tocco di originalità esotica e rende tutto più fresco e intrigante, non credo serva dire molto altro, Tesla è un chitarrista dotato di uno stile ricco e contagioso, capace di gratificare sia l’ascolto attento ed esigente, che quello superficiale, in altre parole è musica buona sia come sottofondo, che per i palati più esigenti e desiderosi di confrontarsi con proposte lontane dai soliti canoni.

Apprezzo molto la capacità della Moonjune di scoprire tanti talenti in parti del mondo così diverse e lontane dai soliti e blasonati circuiti, un’attenzione che è davvero a trecentosessanta gradi, infatti lavora molto anche con Holdsworth e i Soft Machine Legacy, ma per me è proprio questa apertura il suo punto di forza, bisogna sempre allargare i propri orizzonti. GB

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