Rock Impressions

Il Malpertugio - Sunset Screaming Il MALPERTUGIO - Sunset Screaming
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Stoner / Funky Metal
Support: CD - 2011

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Il Malpertugio sono una band casertana che vanta già dieci anni di attività, ma solo oggi è arrivata al fatidico debutto, che non a caso è autoprodotto. Il tempo è stato speso da gruppo per crescere ed arrivare ad un sound corposo e pieno di sostanza, questo, nonostante l’indifferenza quasi generale che ha accompagnato la band in questi anni, ha comunque permesso alcune collaborazioni per la realizzazione di video e la partecipazioni a diversi festival, che hanno portato il gruppo a consolidare il proprio status di cult band.

Il genere da cui partono è lo stoner, ma devo dire che ho notato diverse tracce anche di metal moderno, il primo brano “Bugs” è dominato da un riff quasi southern, ma il cantato ricorda molto quello di gruppi come i RATM e RHCP, la forza dello stoner viene quindi associata ad un rock funkeggiante dal forte sapore di protesta, il mix è esplosivo, non sembra quasi nemmeno di ascoltare una band italiana. Anche “Shotgun” ha questo andamento sincopato, che svela un mix dei due generi accennati, è meno coinvolgente del brano precedente, ma dimostra ancora il carattere deciso di questi musicisti. “Emnity” è invece stoner puro, molto desertica, ma anche abbastanza personale. “Obsession” ha un bel giro armonico, che la rende interessante, anche questa volta il gruppo gioca a miscelare varie influenze risultando moderno e personale, bel brano. A proposito del combat rock o rock di protesta, in “One Hour of Weakness” mi è sembrato di vedere i fantasmi dei Clash, poi si arriva anche a stacchi che ricordano i Faith No More e derivazioni sperimentali, c’è anche della psichedelica, insomma è un brano ricco di sostanza, uno dei più complessi dell’album e quindi anche uno dei più interessanti. “In This Bloody Night” il gruppo si rilassa un po’ e costruisce un brano bello da ascoltare, ma non così coraggioso come i precedenti. “Deranged” è quasi zeppeliniana, con un andamento cadenzato che mette voglia di muoversi, anche se poi torna un mix di stacchi funkeggianti. “Sunset Screaming” è sicuramente il brano più forte del disco, condensa tutte le idee della band in un mix dal forte impatto, una song molto cattiva, perfetta colonna sonora di questi giorni. Si chiude con “Let the Shit In”, che ancora propone intrecci complessi, al limite della psichedelica, ma sempre molto metal, il gruppo ha stoffa.

In questo disco si ha sempre voglia di partecipare, perché è sempre musica molto coinvolgente e comunicativa, però pensare che una band con le potenzialità di questi ragazzi è relegata all’autoproduzione è un delitto, spero che presto qualcuno si accorga di loro. GB

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