Rock Impressions

Maieutica - R.E.S. MAIEUTICA - R.E.S.
Selfproduced
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog
Support: CD - 2016


Secondo album per i progressivi Maieutica, che già dal nome sottolineano aspirazioni e delineano aspettative. Il gruppo vuole mescolare più elementi musicali tra loro come prog, metal e gothic, senza porsi limiti o barriere. Il cantato è in italiano e viene posta una grande attenzione ai testi, che vogliono suscitare riflessioni profonde. Queste a grandi linee sono le coordinate iniziali, ma vediamo nel dettaglio cosa ci offrono questi cinque musicisti, voce, due chitarre, basso e batteria.

L’inizio è misterico, con un giro di basso azzeccato, il titolo è “Sahara (parte iii)”, troveremo i due episodi precedenti nel prosieguo del cd. Il giro di chitarre richiama melodie orientali, mentre il singer Thomas Storaro canta con vigore le liriche, bella voce. Musica energica, ma ci sono anche parti più riflessive, l’insieme è buono, anche se il testo mi sembra un po’ troppo ermetico. “Sidawa” mi sembra più riuscita, un prog metal moderno, nervoso e potente e il testo è po’ più scorrevole. “Sesamo” è un pezzo lento, quasi una ballata, ma con risvolti insoliti, unisce grinta e dolcezza. Nella strumentale “Sahara (parte ii)” riescono meglio a rievocare sensazioni orientali, ancora una volta si apprezza la resa complessiva. “Spezie” è un brano fortemente ambizioso, il testo è per lo più recitato, ma abbastanza ermetico, riesce solo in parte a colpire. “Anche per quando non ci cercheremo più” è uno dei brani che mi sono piaciuti di più, sembra quasi che la band metta da parte il suo lato più sofisticato e il risultato mi convince. “Estasi ed Orrore” mi piacciono molto le parti strumentali, prog metal post moderno sulla scia di POS e Tool, ma ancora una volta sono i testi che non mi convincono, anche se l’idea di fondo è buona, quel “cercami nell’ombra” ripetuto coinvolge. Si potrebbe applicare quanto detto anche ai brani seguenti, ci sono dei momenti grandiosi nella conclusione di “Sahara” o nella teatrale “Maelstorm”.

R.E.S. è un bel disco, suonato bene e cantato bene, con belle partiture all’insegna di un prog che guarda avanti. Per quanto mi riguarda preferisco testi meno elaborati e più diretti, però non nego che in alcuni momenti siano suggestivi. Vedremo in futuro se la band avrà il carattere giusto per progredire, la partenza fa ben sperare. GB




Flash Forward Magazine

Indietro a Ultime Recensioni

Indietro alla sezione M