Rock Impressions

Magnason Edda - Goods EDDA MAGNASON - Goods
Adrian Recordings
Distribuzione italiana: 5-PM
Genere: Jazzy / Pop / Folk
Support: CD - 2011

E’ pop elegante quello che s’allunga zig-zagando fra queste undici, belle e solo apparentemente semplici canzoni, intessute dalla particolare voce di questa autrice proveniente dal sud della Svezia ma originaria di quell’Islanda così feconda che tante volte si è rivelata sorprendente fucina di talenti. “Blondie” è puro genio: lasciandosi guidare da candidi vocalizzi, sale e scende disegnando un quadro sonoro incantevole, anche grazie al fondamentale apporto del polistrumentista Christoffer Lundqvist e di un gruppo coeso di musicisti.

Edda crea, inventa, osa. Un pugno di foglie rinsecchite, lanciate nell’aria e sospinte dal vento lontano, lontano, e lo sguardo rapito d’un bimbo ad osservar il prodigio… La filastrocca “Beatle”, poi “Magpie’s nest” ed “Ancient star my innocent heart” punteggiate da un pianismo sghembo a sostegno d’un canto che si leva chiaro, dolce ma deciso (il testo di “Magpie’s…” cela dei velati riferimenti politici, perché la realtà che ci circonda non va taciuta, e la forza delle proprie idee non va repressa), con una “Handsome” poppy al punto che potrebbe piacere alle radio meno ottuse, quanti ingredienti per una pietanza unica! Lo strumentale “Hur jag foerestaeller mig det aer att segla” (“How I image sailing”) profuma davvero dell’aria salmastra d’un porto di mare, ed il grigio dei pastrani di pesante lana indossati dalle donne riunite sulla banchina a salutare mariti e figli in partenza per una lunga nottata di pesca si confonde coll’azzurro cupo delle onde schiumanti. “Falling asleep to a kitchen conversation” scherza felice col pentagramma e col non-sense, “Sound of arrivals” immaginatevela interpretata nella penombra d’un piano bar, col vecchio maestro ad ascoltare estasiato la prova della sua allora allieva: ore ed ore trascorse a ripetere il medesimo esercizio che hanno evidentemente dato i loro frutti. In “One man show” non potrete non pensare alle produzioni più autorevoli di Peter Gabriel, mentre scorre il tempo sul display del lettore cd, perchè saper condensare in così poco tempo tanta classe è proprio solo dei talenti più puri. Con “Jormine” la graziosa Edda ci lascia, accomiatandosi in punta di piedi, canticchiando mentre percorre il vialetto di ghiaino scricchiolante, fra il cinguettio impertinente degli uccelli cha fa da sfondo alla sua meravigliosa voce…

Disco semplicemente meraviglioso, sorprendente, di quelli che ci inducono ad indugiare fra le pagine ingiallite d’un vecchio dizionario alla ricerca di qualche vocabolo desueto, ma perfetto per definirne la compiuta grandezza. Perché allora aggiungere altro, se non che pure il booklet è opera di Edda… ed è perfetto specchio del suo mondo, quello d’una bambina che sa di essere cresciuta, o d’una adulta che sa d’esser stata bimba… AM

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