Rock Impressions

Richie Kotzen RICHIE KOTZEN - Change
Frontiers Records

L'enfant prodige della sei corde torna con un nuovo album in studio, sulle spalle porta il peso di una carriera brillante: a diciassette anni incide il primo album solista e conquista varie copertina di riviste specializzate. Viene chiamato nei Poison con i quali incide il fortunato "Native Tongue", continua la carriera solista e entra nei Vertu, in una formazione di fusion capitanata da Stanley Clarke. Alla fine del millenio sostitutisce Gilbert nei Mr Big, all'insegna di una carriera sempre al top.

L'ultimo lavoro in studio è stato "Slow", un album un po' esibizionista che non avevo gradito molto, ma con questo nuovo capitolo le cose sono decisamente cambiate. Nel nuovo album Ritchie è molto più rilassato e si sente che si è divertito molto di più nel realizzarlo e il risultato è decisamente migliore.

Apre la nervosa "Forever One", un brano carico di elettricità, con un riffing funkeggiante molto cattivo, una valanga di grinta con solo superbo. "Get a Life" è USA hard rock della miglior specie, agressivo e melodico con un refrain che si stampa subito in mente. "Change" è una traccia acustica molto solare, un momento incantevole che ci restituisce un artista in piena ispirazione. Con "Don't Ask" torna il rock muscoloso di stampo americano sempre su ottimi livelli. "Deeper" è quasi pop con varie influenze fusion, un refrain piacevole senza esagerare. "High" è un blues dall'incedere pop molto carino con un ritornello che mette voglia di cantare, nella versione europea è inclusa anche la versione acustica del brano, meno blues e più folk, comunque molto bella e merita l'ascolto. "Am I Dreamin" è contaminata da varie influenze, dall'elettronica ai sapori gitani, ma sempre con una chiara impronta rock e dei cori molto ariosi e raggianti. "Shine" è l'adattamento acustico dell'hit dei Mr Big, un brano che in questa veste non perde certo lo smalto originale, che bel brano. "Good For Me" è un brano molto ritmato con una forte impronta blues, quasi zeppeliniana. "Fast Money Fast Cars" è puro funky rock, non essenziale, ma divertente. Chiude un brano strumentale jazzato molto bello, Kotzen da sfogo a tutta la sua abilità e ne tira fuori tanta, se vogliamo è un brano che non segue lo stile dell'album, ma a me piace proprio per questo, inoltre può aprire la mente a molti ascoltatori.

Il nostro eroe della sei corde in questo disco a messo in secondo piano i virtuosismi, che comunque non mancano, per regalarci un disco che punta più sulle buone emozioni. Richie è tornato alla grande con un album fresco e vitale che piacerà sicuramente a tutti i suoi fans. GB

Atre recensioni: Slow; Into the Black


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