Sebbene la TRJ Records abbia fra i suoi obiettivi principali quello di sostenere i giovani talenti nazionali, non disdegna di avere nel proprio rooster anche delle stelle internazionali, come il brasiliano William Koppen de Oliveira, un figlio d’arte che nel 1997 si è trasferito in Italia e che dal 2002 risiede a Brescia. Una formazione ineccepibile, frutto principalmente dell’atmosfera domestica, in cui ha respirato la migliore musica del proprio paese e poi una rigorosa maturazione jazz, completata in particolare nel nostro paese, ne hanno fatto un interprete particolarmente raffinato.

William suona il pianoforte e in questo disco viene accompagnato dal contrabassista Carmelo Leotta. Delle undici composizioni proposte, nove sono sue, mentre le ultime due sono sentiti omaggi, il primo all’indimenticabile Petrucciani e il secondo ad Antonio Carlos “O Maestro” Jobim (forse il più grande musicista brasiliano e uno dei padri della Bossa Nova). Le atmosfere proposte da Koppen sono morbide, eleganti, raffinate, sempre accessibili. L’arte del jazz è quella di saper unire i virtuosismi e le abilità tecniche al gusto, al feeling, un musicista jazz senza feeling sarebbe di una noia mortale, inascoltabile, mentre con la giusta dose di sentimento ecco che anche tre note sospese possono entrare nel cuore e non uscire più ed è proprio quanto esprime questo interessante musicista.

Molti brani sono in puro straight jazz, ma la solarità e i sapori brasiliani emergono in molti passaggi del disco, in alcune armonicizzazioni e se talvolta i riferimenti non sono immediati, in qualche composizione come “Palintra” sono davvero evidenti. Ma su tutto emerge un’abilità innata di intrattenere l’ascoltatore, senza mai forzare le cose, anzi accompagnandolo per mano in un mondo pieno di suoni e di colori. GB