Rock Impressions

Klogr - Till You Decay KLOGR - Till You Decay
Zetafactory
Distribuzione italiana: Valery Records
Genere: Alternative Metal / Nu Metal
Support: CD
- 2012


Il cantante e chitarrista Gabriele “Rusty” Rustichelli (SenzAzionE) ha dato vita a questo nuovo progetto insieme al chitarrista Nicola Briganti (Lena’s Baedream), al bassista Todd Allen (Beside Myself) e al batterista Filippo de Pietri, con l’intento di dar vita ad un progetto orientato al metal alternativo dal forte impatto sonoro.

“Live Dying” chiarisce subito le intenzioni forti della band, il titolo è esplicativo, la musica pure, rock ruvido e cattivo, tagliente come un rasoio, testo privo di ogni possibile speranza e la musica riflette questo mood. Ancora più dark è “Silk and Thorns”, dominata da ritmiche tribali e suoni profondamente oscuri. In “White Lies” la band si fa un po’ più riflessiva, ma subito con “Bleeding” prorompe una rabbia sorda e disperata, quasi alla Morthead, difficile da contenere e il testo è la perfetta corrispondenza della musica. “Green Star” ritorna a ritmiche più leggere, sempre molto dark, ma il clima è meno disperato, ma sempre suggestivo. Un ritmo tribale particolarmente cattivo regge “Self Loathing”, che ci riporta ad atmosfere molto cupe e apocalittiche. “Naked Mind” ha un gusto epico di sottofondo che mi ricorda certo metal classico, ovviamente riletto in chiave alternative, ma che non perde certe caratteristiche, un po’ alla Manowar. “You Gotta Know” è molto nervosa e ritorna subito ad un sound più moderno e carico di forza primordiale. Uno degli episodi che mi sono piaciuti di più è senza dubbio “Value of Sin”, nu metal introspettivo e carico di passione. Molto intensa anche “Silted Memories”, mentre la conclusiva “Young Graves” è un epilogo dominato dalla tristezza e dal pensieri ancora una volta carichi di una visione molto cupa.

Alcune idee ci riportano a quanto partorito da Deftones e seguaci, comunque i Klogr, pur rifacendosi a certi suoni, non risultano certo privi di personalità. La loro visione musicale sembra essere lo specchio delle incertezze di questi tempi, un viaggio doloroso, siete pronti per affrontarlo? GB

Altre recensioni: Till You Turn

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