Rock Impressions

Michael Kiske - Istant Clarity MICHAEL KISKE - Istant Clarity
Frontiers Records
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Heavy Metal
Support: CD - 1996 (2006)

Numerose uscite in questo periodo per l’artista tedesco ex voce degli Helloween. Dopo i Place Vendome ed il lavoro solista in uscita in questi giorni dal titolo “Kiske”, è il momento della ristampa del primo disco solista “Istant Clarity”. Dopo la dipartita dal famoso combo di zucche, Michael decide di prendere un momento di pausa per ricomparire nel mercato musicale nel 1995 come guest vocalist in “Land Of The Free” dei Gamma Ray. Solo poco dopo realizza questo cd con la partecipazione straordinaria di Kai Hansen ed Adrian Smith (Iron Maiden) alle chitarre.

E’ ovvio che le recenti vicende che lo vedono coinvolto nell’ allontanamento dal Metal sono ancora distanti, non a caso la scelta di due chitarristi così altisonanti. C’è dunque Hard Rock fra i solchi e la voce di kiske è emozionante come nei tempi migliori. C’è da chiedersi comunque perché un taglio così netto con il passato, non trovi allo stesso tempo la coerenza di lasciare alle spalle certe canzoni. La risposta in parte la ritroviamo nel cd, una chicca per gli amanti del tedesco, il quale allega ben tre bonus tracks ed un brano registrato per il mercato giapponese dal titolo “A Song Is Just A Moment”. I tre brani inediti hanno i seguenti titoli: “I Don’t Deserte Love”, “Scared Grounds” e “Can’t Tell”. Potrebbe in definitiva sembrare una mossa commerciale questa della Frontiers, ma “Istant Clarity” è così gradevole che sarebbe stato un peccato lasciarlo nel dimenticatoio, da qui il consenso viene spontaneo. Davvero bella “Be True To Yourself”, ma per giungere verso il Metal bisogna attendere “The Calling”, molto Iron Maiden style. Più anonima “Somebody Somewhere”, mentre ottima è la semiballata “Burned Out”. Ancora Iron Maiden con “New Horizons” e qualche influenza Giunge in “Hunted”. C’è molto sentimento in “Always” e “Thanx A Lot !”, a parte l’assolo di chitarra, è francamente imbarazzante.

Gli spunti più interessanti arrivano da qui a venire solamente dalle bonus tracks, tutte gradevoli e rivolte verso il Pop melodioco, come le sue ultime realizzazioni. Null’altro da dire se non da sottolineare la buona produzione sonora, per il resto la scelta ora spetta a voi. MS

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Altre recensioni: Kiske; Past in Different Ways; Amanda


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