Rock Impressions

Juglans Regia JUGLANS REGIA - Controluce
Selfproduced


Agli Juglans Regia vanno riconosciute doti indiscutibili, prima fra le quali una pervicace costanza. Infatti, il noce reale risulta in attività ben dal 1993, quando mosse i suoi primi passi col monicker Raising Fear (nulla a che vedere con gli omonimi nostri contemporanei). Mutato l'appellativo nell'attuale due anni dopo, e mantenendo sempre il nocciuolo duro nel trio Massimiliano Dionigi (basso), Alessandro Parigi (voce) e nello skin-beater David Carretti, i nostri hanno fino ad oggi compiuto un percorso artistico di notevole valore e guidato da scelte sempre intelligenti.

Lodevole l'uso della lingua madre (e il nome in latino venne scelto in quanto neutro, allorquando il combo si esprimeva con testi sia in italiano che in inglese), permettendo con questo di apprezzare liriche intelligenti e scevre da qualsisia banalità, inoltre perfettamente calate nella dinamica di ogni singola canzone (caso questo assai raro che evidenzia le capacità del gruppo e la sua assoluta padronanza di scrittura). Musicalmente Juglans Regia dimostra di aver ben assimilato la lezione di maestri quali Dream Theater (mancano però gli ammiccamenti commerciali degli americani) o Fates Warning, gruppi che cito, ben si badi!, solo per stabilire dei termini di paragone che a me stesso giungono forzati. Fissare le coordinate di "Controluce" non è facile, forse proprio grazie alla lingua utilizzata, la quale rende estremamente fresche le sei tracce qui presenti. Non mancano spunti strumentali pregevoli, ma l'ostentazione tecnica non trova posto nei solchi del CD. Gran belle canzoni, tutte e sei, anche la lunga ed articolata "Il vento", con una personale preferenza che va a "Riflessi" ed a "Quel che sembra...".

Sorprendono gli Juglans Regia, ai quali piace giocare con la fantasia, stimolando così quella dell'ascoltatore, ed alimentando le loro composizioni con dosi massicce di creatività. Ecco l'anello di congiunzione tra metal prog attuale (mi riferisco a quello più ricercato) e la grande tradizione pop italiana degli anni settanta! Quella che vide le sue bandiere nella PFM, nel Banco ed in diecine di gruppi minori riscoperti negli ultimi anni magari solo per questioni collezionistiche. Armonia, melodia, tecnica, parole e cascate di note creano questo piccolo miracolo: "Controluce". AM

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