Rock Impressions
 

INTERVISTA A LOUISA JOHN KROLL (versione inglese)
di Giancarlo Bolther e Michele Maestrini

Ci puoi parlare della tua storia artistica?
Per quanto riguarda il mandolino sono un’autodidatta e per il pianoforte, la chitarra e il canto ho ricevuto qualche lezione. I miei insegnanti maggiori sono stati gli uccelli australiani!
All’eta di dieci anni ho prodotto la mia prima registrazione in studio. All’università ho studiato letteratura, filosofia, arte e i classici greci e romani. Mi sono esibita come cauntautrice di storie magiche e in qualche gruppo partecipando a cinque album prima di auto produrmi il cd “Argo” e di firmare per una label tedesca, la Hyperium, per la produzione del secondo album. Poi mi sono spostata alla label fancese Prikosnovenie che ha realizzato “Ariel” e “Alabaster”.

Mi puoi parlare di Alabaster?
L’alabastro è un tipo di marmo e si riferisce alle camere di alabastro presenti nella poesia di Emily Dickinson, riportata anche nel booklet. Un’altra delle sue poesie appare sotto forma di testo per una canzone dell’album; l’abbiamo intitolata “The Search For Lost Souls-Midnight”. La poesia, come Emily, è enigmatica.

Ho notato che alcuni artisti interessanti hanno partecipato alla realizzazione dell’album; come sei venuta in contatto con loro? È stata una cosa organizzata dalla label o li hai contattati personalmente?
Frederic (Lys) mi ha scritto per primo per introdurci la sua Label Prikosnovenie. Spyros (Daemonia Nymphe) e Francesco (Gor) appartengono alla stessa label e, alla fine, li ho incontrati tutti e tre in Francia. Olaf l’ho incontrato in Germania poiché la sua band (Stoa) apparteneva alla mia ex casa discografica, la Hyperium. Gianluigi (Oophoi), un artista ambient italiano, mi ha contattata dopo aver recensito la mia musica sul giornale “Deep Listenings”.

Quanto ci hai messo per completare Alabaster?
Ci ho impiegato circa 2 o 3 anni a completarlo, e lo stesso per gli altri miei album Ariel, Alexandria e Argo.

Dove hai registrato l’album?
Alabaster è stato registrato in sette studi e in cinque nazioni diverse, anche se la maggior parte al Pilgrims Art in Australia. “The Seventh Ingress” venne registrata in Germania e le parti di Daemonia Nymphe, Gor e Oophoi vennero registrate rispettivamente in Grecia e in Italia.

Sei stata soddisfatta del prodotto finale?
Non sono mai pienamente soddisfatta del mio lavoro e questo è ok. Gli Album, come i bambini, raccolgono le nostre forze e le nostre debolezze; cerchiamo di crescerli, di dargli ogni possibilità e alla fine continueranno a vivere la loro vita da soli.

Quali artisti ti hanno ispirato maggiormente?
Ammiro molto Bjork, anche se la mia ispirazione più profonda rimane Kate Bush. La mia opera classica preferita è il “Trittico Botticeliano” di Respighi. Ascolto davvero molta musica proveniente da molte nazioni, è quindi difficile rintracciare esattamente tutte le mie influenze. Una sera sono James Brown, Led Zeppelin, The Kinks, PJ Harvey, The Eels, Shai No Shai o The Legendary Pink Dots, un’altra sera sono Purcell o Arvo Part o Massive Attack, In The Nursery o Asian Dub Foundation. Mi piace anche la musica dark-ambient e apprezzo artisti del calibro di Alio Die, Stephan Micus, Robert Rich e Mathias Grassow. Sono inoltre grata ai classici del folk come Fife Leaves Left di Nick Drake, Ladies Of The Canyon di Joni Mitchell o Renaissance Of The Celtic Harp di Alan Stivell. Ioltre ascolto la musica della scena Heavenly Voices, ovvero Vas, Stellamara, Gor, Vox, Dwelling, Ashram, The Moors, Bel Canto, Caprice. Mi piace anche musica italiana e particolarmente “Shadow, Light” di Franco Battiato, anche se il mio cantante italiano preferito rimane Francesco Banchini.

Puoi raccontarmi qualcosa anche dell’album Love Sessions?
Questa collaborazione è stata finalizzata in Francia, nella cittadina medievale di Clisson. Ho lavorato con Fred Chaplain (Lys), con la cantante Marlene Etrillard, Spyros Giasafakis (Daemonia Nymphe) e con il genio italiano Francesco Banchini (Gor). Ho imparato a suonare una speciale arpa greca portata da Spyros e ho potuto apprezzare l’approccio avventuroso di ognuno di loro per quanto riguarda gli arrangiamenti. Come vedi è stato un progetto molto eccitante e cosi tante culture e personalità differenti si sono unite in questa alchimia esplosiva.

Come differiscono i tuoi album l’uno dall’altro?
Tematicamente i miei album sono uniti dal loro carattere mitologico, poetico e fiabesco: tutti veicoli per esplorare la psiche umana. Stilisticamente sono tutti molto eclettici in quanto contengono elementi che provengono da generi disparati. Le combinazioni possono cambiare ma il fattore principale è bene o male lo stesso. In quest’ultimo lavoro ci sono degli elementi più sperimentali ed elettronici ma l’atmosfera folk/medievale rimane intatta in canzoni come “The Lily And The Rose”. Alabaster è risultato essere il più dark di tutti i miei album, con il regno di Hades al suo centro ma con una prevalsa dello spirito umano.

Com’è la scena musicale odierna del tuo paese?
Non sono a conoscenza di alcuna scena musicale coerente qui; siamo frammentati e questo forse è dovuto alla nostra popolazione sparpagliata e dalla dipendenza dai mercati stranieri. Due dei migliori songwriter di Melbourne sono emigrati in altre terre: Nick Cave in Brasile e Brendan Perry in Irlanda. Inoltre popstar come Kylie Minogue si sono spostate in Inghilterra e credo che anche Natalie Imbruglia sia emigrata. Sean Bowley (Eden) vive nelle colline attorno a Melbourne e Lisa Gerrard (Dcd, Duality) vive anche lei fuori città e non si esibisce quasi mai. Altri musicisti della nostra città sono: Wendy Rule, Faraway, Ikon, Legouisa Hybrida, Trial Of The Bow, Lindsay Buckland e Shinijuku Thief. Ce ne sono altri ma essendo cosi appartati non li incontro mai; sembriamo quasi un gruppo di esiliati!

Ho saputo che stai progettando un tour europeo per l’Autunno; che tipo di show dobbiamo aspettarci?
Stiamo preparando uno show molto etereo con una strumentazione acustica basata sul clarinetto e sulle percussioni di Francesco, unite al mio mandolino e alle nostre due voci. Niente strumenti elettronici! Suoneremo una selezione di canzoni dai nostri album includendo Love Session e meteriale nuovo. Uno dei nostri primi spettacoli è a Bologna il 4 Ottobre; sono davvero entusiasta di venire in Italia!

Perché nella tua musica ci sono continui riferimenti alle tradizioni celtiche?
Ho sempre rifiutato qualsiasi nostra discendenza ancestrale; se la nostra anima dovesse reincarnarsi perché essere limitati dai geni o dal sangue? Nonostante questo però, la recente morte di mio padre ha scosso il mio cuore. Infatti è difficile rifiutare qualsiasi chiamata ancestrale quando perdi un genitore. Per questa mia vita i miei riferimenti sono i Celti, i Normanni, i Sassoni, i Vichinghi e probabilmente anche i Romani. Prima che morisse, mio padre mi donò una croce celtica dicendo che essa è l’antico simbolo pagano dei nostri predecessori; i quattro angoli rappresentano le stagioni, il cerchio è il mondo. Quando ero bambina mio padre mi chiamava “la sua piccola Boudacia”, la feroce guerriera gaelica; tutto questo è ritornato in me dopo la sua morte.

Secondo te, la tua musica è un modo per scappare dalla realtà, una finestra aperta su un giardino segreto o un mezzo attraverso il quale possiamo vivere pienamente la bellezza che ci circonda?
Sei un tipo molto percettivo! Tutte queste finalità sono possibili, specialmente la terza: esprimere il desiderio di essere incantati dal mondo... di innamorarsi della vita, anche se è sempre pericoloso!

Hai una filosofia di vita?
“Essere un Sufi vuol dire estraniarsi dalle idee fisse e dai preconcetti” (Abu-Said, figlio di Abi-Khair). Questa idea potrebbe abbracciare varie ottiche spirituali, vari stili musicali e concezioni politiche. Io amo le inclusioni, non le esclusioni; giochi aperti e non chiusi; compassione e non elitarismo.

Pensi di essere vicina al nuovo paganesimo e alla new age?
Nonostante sia pagana non sono membro di nessuna setta specifica. Rispetto il buddismo, l’induismo, il sufismo (una branca esoterica dell’Islam), religioni celtiche, druidiche, nordiche, greche e romane. Come politeista accetto anche Cristo nella mia cerchia, assieme ad altri Dei. Troppi problemi sono stati causati dal fondamentalismo religioso, perché una religione deve dominarne un’altra?

Mi sono piaciuti molto i dipinti utilizzati per i tuoi booklet; puoi dirmi qualcosa a riguardo?
Le versioni australiane di “Alexandria” e di “Ariel” sono state dipinte da Karan Wicks, una donna fragile e appartata, che ha creato una serie ispirata ad Alice nel paese delle meraviglie in “Ariel”. La canzone “Paint The Wind” nell’album Alabaster è dedicata proprio a lei. Per quanto riguarda Alabaster è stato dipinto da Sabine Adelaide, un’artista che usa una pittura vibrante per esprimere emozioni e dramma ed è parte integrante della label Prikosnovenie. Ho avuto il piacere di pranzare a casa sua a Clisson e devo dire che la sua cucina è fantastica quanto la sua pittura!

Quali sono le tue ambizioni e le aspettative per il futuro?
Le mie ambizioni sono segrete e non ho aspettative. Sono fortunata perché, per essere una ragazza delle lande australiane ho ottenuto molto di più di quanto potessi sognare. Spero di trovare per sempre la bellezza nel mondo..


GB

Recensioni: Ariel; Alabaster; Djinn

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