Rock Impressions

Jam Pain Societyi - Black Light Messiah JAM PAIN SOCIETY - Black Light Messiah
Locomotive
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Crossover
Support: CD - 2008

Orfani degli Skunk Anansie, le vostre pene sono finite! I Jam Pain Society raccolgono l’eredità del terrificante gruppo della selvaggia Skin e la traghettano con un sound micidiale, molto più heavy e funky, figlio di band come i Living Colour e i Faith No More, a cui vanno aggiunte spruzzate Industrial. La singer Leah Kirby ha una voce rabbiosa e ipnotica al tempo stesso, che ti inchioda con la sua furia, mentre la mente è del chitarrista e produttore Chris Hill, che spesso canta anche in contrapposizione alla Leah, poi c’è la micidiale sezione ritmica composta dall’ottimo batterista Nick Campbell e da ben due bassisti, Matt Frederick e Greg Putnam, che suona il Chapman Stick e il basso a sei corde, questi ultimi creano un tappeto ritmico molto avvolgente che rende di brutto e da alla musica dei JPS una carica emotiva travolgente.

L’attakko soniko parte subito con “So Here It Is” e si capisce che per tutta la durata del cd non ci sarà respiro, riff granitici e moderni vengono sciorinati su una base ritmica pulsante e tribale di grande forza, una prova di resistenza che mette subito in chiaro le intenzioni di questa formazione. La voce di Leah penetra come una lama nei nostri sensi, non è una voce voluttuosa o ammiccante, non è la solita ragazzina angelica, perché la Kirby stende. Nel complesso comunque il primo brano non è così spettacolare. “Wasted” è più melodica, con la sua alternanza di parti morbide ad altre ad alto tasso di adrenalina, ottimo songwriting. Irresistibile la cadenzata “You Made Me” dove a catalizzare l’attenzione è sempre la voce sguaiata di Leah, vera dominatrice, ma la confezione è curatissima, il chitarrista factotum Chris Hill sembra avere le idee molto chiare e conduce la band con polso fermo e che risultato! Un solido hard rock moderno che ti smuove le viscere. Come restare fermi con la martellante “Secret”? In un certo senso si tratta di una formula molto commerciale, ma quando i mezzi impiegati sono così buoni non resta che lasciarsi trasportare dal vento di questi folli musicisti. “Monster Mind”, “7 Second Smile”, “The Ride” sono tutti ottimi intermezzi, che denotano ancora una volta l’abilità compositiva nel segno della continuità e della coesione. “Erase You” la vedo mooolto bene come singolo, dosa con sapienza momenti calmi a tempeste sonore dalla violenza tellurica, tutto condito da melodie vocali praticamente perfette. “Choose Your Machine” è retta da un riff degno dei migliori Black Sabbath, sulfureo, magniloquente, massiccio, Leah è da brividi, altro brano da dieci e lode. Bella schakerata è anche “Wrapped Around”, l’adrenalina non si vuole proprio fermare. C’è ancora posto per “Hero” che non sfigura col resto, anche se è meno incisiva e la finale “Flavour” chiude un disco che non lascia un momento di respiro.

Black Light Messiah è una vera prova di forza, la band ha le idee e i mezzi per realizzarle, è composta da musicisti preparati, che spesso fanno la differenza e il risultato pone il gruppo fra le novità da tenere d’occhio. Signori miei qui ci sono grandissime potenzialità e non mi stupirei se dovessero diventare presto molto famosi, ma si sa… queste cose non dipendono solo dal talento. GB

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