I vicentini Hypnotheticall si muovono fra prog metal, alternative
e thrash e Dead World è il punto di arrivo di un cammino durato
parecchi anni in cui questi ragazzi hanno definito il proprio sound,
spingendosi verso un genere molto tecnico, ma anche molto “arrabbiato”,
un genere dove melodia e potenza si intersecano con risultati più
che apprezzabili. Da notare che l’album è stato pubblicato
per l’etichetta polacca Insanity Records, a dimostrazione di
come la nostra musica possa varcare i ristretti confini nazionali.
Il disco ha l’aspetto di un concept, la title track è
poco più di un intro che apre il cd, il primo vero brano è
“The Eternal Nothingness of Sin” che rimanda subito ai
Dream Theater più arrabbiati, molto buono il contributo vocale
di Francesco dal Barco vero catalizzatore, la sezione ritmica è
particolarmente versatile e si produce in continui cambi di tempo,
mentre le due chitarre imperversano e sfornano un metallo bollente.
Non mancano comunque momenti in cui domina la melodia come nella seguente
“Fear of a Suffocated Wrath”, aperta da un delicato giro
di tastiere e un ritornello che si memorizza subito.
Il songwriting è molto apprezzabile, anche se la band non si
discosta molto dal genere prescelto, piuttosto c’è da
segnalare che il primo batterista e principale compositore della band,
Paolo Veronese, ha da poco lasciato la band e quindi è difficile
dire oggi come sarà il futuro sound delle prossime composizioni,
ma per ora è giusto godersi questo Dead World, che è
un vero inno al genere prog metal.
Gli Hypnotheticall sono l’ennesima conferma del talento dei
nostri musicisti. GB
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