Rock Impressions

Hyaena - Progressiva Mente 1990-1995 The HUMAN ABSTRACT - Midheaven
Hopeless Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog Metal
Support: CD
- 2008


I The Human Abstract sono giunti al secondo album e si confermano come una delle novità più interessanti del panorama moderno in campo heavy progressivo. Il gruppo è piuttosto recente, nati nel 2004 sono arrivati al disco d’esordio Nocturne nel 2006, sempre su Hopeless Records. Grazie ad una preparazione tecnica notevole e ad una buona serie di concerti la band si è fatta notare ottenendo molti riscontri. Concettualmente parlando il gruppo ha dei presupposti molto filosofici, il nome della band e il titolo dell’album sono studiati con estrema precisione, così come i testi, le copertine, i messaggi, tutto molto curato ed approfondito. Per chiarire meglio voglio citare un passaggio della biografia che hanno inserito nel loro sito: “lavoriamo meticolosamente per rendere la musica dei The Human Abstract un complesso puzzle, l’eterno dischiudersi dei petali del fior di loto, le domande che portano risposte e portano domande…” tutto molto poetico e intenso, si può anche osare il termine “spirituale”. Proprio questa è l’essenza della musica dei THA, poesia intensa, ora violenta e selvaggia, ora romantica e malinconica, epica e teatrale, ora oscura ora solare, un'altra definizione che calza perfettamente è “carismatica”.

Midheaven è un concept album che parla della storia di un uomo senza nome, ovviamente un simbolo dell’umanità di oggi, un disco che può apparire pretenzioso, ma credo sia doveroso osare qualche volta. Non è un caso probabilmente se il gruppo per finire questo album ha cambiato metà della formazione e anche la produzione, rifacendo tutto daccapo! Il risultato però credo che alla fine sia stato importante e che i sacrifici abbiano portato ad ottenere un disco intenso e coinvolgente. Nonostante questo ho trovato in rete anche delle critiche molto forti e aspre, che hanno trattato questo disco alla stregua di porcherie da cestinare, francamente la cosa mi ha sorpreso tanto da decidere di riascoltare ancora una volta il lavoro, ma questo ha solo rafforzato le mie convinzioni, Midheaven è un gran disco.

Sarebbe molto riduttivo ora perdersi in un track by track, perché ogni brano di Midheaven è un coacervo di situazioni, ci sono continui cambi di tempo, d’atmosfera, di genere musicale, potete trovare davvero di tutto, ma tutto è sempre molto credibile, coeso, creativo, moderno. Midheaven è davvero un concentrato di idee che funzionano, non è un guazzabuglio incomprensibile, perché nonostante l’abbondanza di situazioni, tutte risultano sempre molto leggibili, inoltre la band è sempre molto attenta anche alla melodia. Anche nelle parti più estreme e violente è sempre la melodia la guida e questo ripaga profondamente in termini di ascolto.

Midheaven è un album da avere, in particolare se amate gruppi come Pain Of Salvatio e Tool, ma per favore non fare paragoni, tutti questi artisti hanno una loro identità molto precisa e sono tutti geniali, da amare e basta. Spesso si pensa alla spiritualità come a qualcosa di angelico, ma personalmente sono convinto che questo termine voglia innanzi tutto significare voglia di profondità, di interiorità, se questo è vero allora anche una musica molto violenta come quella dei THA risulta molto spirituale e (ripeto) carismatica. Questo è il miglior prog metal che si può ascoltare oggi, lasciate perdere le palestre per virtuosi e cercate la musica che dà emozioni profonde, quella che parla prima di tutto al cuore e allora vedrete che sarà facile lasciarsi conquistare da Midheaven. GB


Dopo l’esordio con “Nocturne” nel 2006, ecco tornare a noi i The Human Abstract. Qui non stiamo a tessere considerazioni su una band Metal Prog edita alle solite sonorità Dream Theater, in questo caso ci addentriamo nel Metalcore invischiato con soluzioni Pop, proprio come va tanto di moda oggi. Ecco allora intercalarsi frangenti sparati e gridati, per poi planare su soffici e melodiosi accordi sia musicali che vocali. Non parliamo poi dei cambi di tempo, qui elargiti a profusione.
Qualcuno di voi leggendo queste parole avrà gia pensato ai Tool, beh, in definitiva non posso paragonarli a questa band geniale, ma qualche piccolo richiamo c’è. La giunta del tastierista Sean Leonard porta al suono della band un indirizzo più oscuro, a volte stile Opeth.

La prima canzone “A Violet Strike” ci propone una band che fa dell’isteria e della melodia uno strano connubio e ad essere sinceri mi colpisce molto, così la prova vocale di Nathan Ells. E qui nel frangente cadenzato si presentano gli Opeth. Le chitarre di Andrew Tapley e di Dean Herrera sono perfette sotto molteplici aspetti, sia come ritmica che come soliste. Sean Hurley al basso si amalgama alla perfezione con la batteria di Brett Powell, un vero asso delle pelli. A seguire c’è “Procession Of The Fates” , un mix particolare di influenze che variano dall’Hard Rock al sinfonico ( per quello che concerne certi passaggi di chitarra ) ed il Metalcore. Non possiamo certo dire che ai The Human Abstract manchi la personalità! Palcoscenico di tecnica individuale è “Breathing Life Into Devices”, qui la band mette in evidenza tutto il proprio bagaglio ed al tempo stesso la coesità raggiunta fra i singoli componenti. Ruffiano e commerciale il refrain centrale, davvero orecchiabile. Ma in questo lavoro ci imbattiamo anche in soavi ballate, come nel caso di “This World Is A Tomb” o in frangenti dal sapore Gothic, come in “The Path”.

In parole povere “Midheaven” è un disco strapieno di stili, emozioni e rabbia, forse troppe, tanto da essere sicuro che potrebbero disturbare soprattutto chi non è avvezzo a numerosi cambi umorali, durante un singolo ascolto. Questo sarebbe un peccato, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di band che nella musica mettono l’anima e loro sono fra questi. Si esula dagli scontati territori del Metal Prog, provate a dare una chances a “Midheaven”, hai visto mai? MS

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