Rock Impressions

Greenwall - Zappa Zippa Zuppa Zeppa GREENWALL - Zappa Zippa Zuppa Zeppa
Electromantic Music
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog
Support: CD + DVD - 2014


Guardare indietro e realizzare che sono passati nove anni dal precedente album dei Greenwall, un disco che non ho mai dimenticato, ma che non pensavo così lontano nel tempo. Ricordo che per prima mi aveva colpito la grafica insolita, affidata alla brava illustratrice Serena Riglietti, che ha curato anche quelle di questo nuovo album. Poi le musiche, sospese tra ricerca, sperimentazione, belle melodie e classiche tensioni prog e ancora la voce di Michela Botti, all’epoca c’era anche Sophya Baccini (si chiamava ancora semplicemente Sofia), insomma un disco che per più di un motivo non doveva passare inosservato. Oggi, nonostante gli anni passati ritroviamo quasi la stessa formazione, con pochi e misurati cambi, con un contributo più corale alla realizzazione del disco, ne esce un nuovo stuzzicante lavoro presentato in doppia veste, cd più dvd.

Il cd è composto da tredici brani più una bonus track per circa ottanta minuti di musica. Si parte con il brano a cappella “Superpezzi”, che ricorda vagamente i Gentle Giant, ma non vuole essere una citazione, per passare all’intima “Con Precisione Eterna e Divina”, una ballata dal sapore neoclassico, Michela mostra subito le sue ottime qualità vocali, il testo mi ha colpito molto, oltre all’afflato poetico, parla dell’amore, in modo molto poco convenzionale, forse è amore per Dio? Sarebbe uno dei testi più belli scritti in questo senso. “Palla di Legno” è un brano prog leggermente fusion con tentazioni pop, la band ha svolto un grande lavoro compositivo e si avverte, nota dopo nota, una cura meticolosa che si concretizza in un track lista davvero molto varia. Tempi dispari e belle melodie sono la base dell’ironica “Ma le Mele No”, mi piace il loro modo di usare l’italiano, che in questo caso si integra bene con le musiche, grazie anche all’abilità di Michela. La strumentale “La Culla” è vagamente pinkfloydiana, ma anche un po’ americana in certi passaggi, con delle percussioni world music, un bel mix. Quattordici sono i brani ed è davvero difficile riassumere tutto in una recensione, la cosa bella è che non ci sono due brani simili, la band ha un proprio stile, ma lo confeziona ogni volta in modo sensibilmente diverso, rimescolando le influenze più diverse. L’abilità del gruppo viene messa in bella mostra nella complessa “Non c’è Tempo per Niente”, ancora fusion e world music, con ritmiche complesse ed incalzanti e tanto feeling. Gli amanti del prog più classico non devono farsi scappare la suite “Prelievo”, un vero contenitore di idee. Bello il finale tutto in crescendo con brani molto belli e molto prog. Bonus track (come se il disco non fosse già abbastanza ricco) la suite “Il Petalo del Fiore” di oltre sedici minuti, fra tensioni neoclassiche e sinfoniche, rock energico e passaggi poetici pieni di lirismo, un ritorno più che gradito.

Anche il dvd è molto ricco di contenuti, proprio come dovrebbe essere questo tipo di strumento e i Greenwall ne hanno fatto davvero uno scrigno per la gioia di tutti i loro estimatori. I contenuti sono per lo più musicali, oltre ai filmati ovviamente, quindi niente fotogallery, discografie o altre cose facilmente reperibili nella rete, ma video interessanti e un’intervista veloce sul significato del nuovo disco. Si parte col video di “Superpezzi”, dove la band ha messo l’anima. Il filmato è ovviamente ironico e l’ironia non manca anche in altri momenti del dvd. La canzone recita “sono distrutto a superpezzi e siamo solo a lunedì”, quindi ci sono facce da lunedì appunto, un’altra canzone recitava “I don’t like Monday” siamo in linea. Poi troviamo la cover di “Larks Tongues in Aspic”, rieseguita con grande passione con sottofondo uno slideshow di immagini diverse, la band ha inoltre inserito anche un medley riuscito con “Walking on Air” sempre dei King Crimson e un brano proprio “Il Corrispondente c’è? Non c’è”. Mi è piaciuto in particolare il video di “No Title This Time” che oltre ad immagini della band, mostra il lavoro artistico dell’illustratrice Riglietti, mentre crea una delle belle immagini che impreziosiscono il booklet. Troviamo anche il brano “The Wedding” proposto nella compilation Kalevala, prodotta dalla Ciclops nel 2002 e altro ancora.

Certo l’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena, i Greenwall sono una band tutta italiana, ma degna di far parte delle grandi, proprio come per i nostri gruppi degli anni settanta, sembriamo sempre piccoli, ma poi quando si accorgono di noi lasciamo il segno e questo disco sembra fatto proprio per lasciare una traccia profonda nell’universo prog. GB

Altre recensioni: From the Treasure Box; The Green Side of the Moon

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