Circoscrivere all’ambito strettamente metal l’esordio dei giuovini italiani GoN significherebbe render loro un torto, oltre che commettere un grave errore di superficialità. Questo disco, nelle sue nove tracce (anche se due di breve durata), cela infatti più di una sorpresa, come la lenta e semi-acustica “Eternal sunrise”, giuoco new-wave che chiama in causa i Joy Division nell’essenza della loro proposta, evitando gli scimmiottamenti banali che hanno fatto la fortuna di tanti epigoni di Ian Curtis e compagni.

“Ex tenebris ad lucem” è a tutti gli effetti un disco di metallo darkeggiante ed obscuro, senza per questo mai apparir claustrofobico e soffocante, poggiando in vece su dinamiche snelle che evidenziano la buona inclinazione tecnica dei musicisti. Negli episodi di lunga durata (“Shameless mastery”, “The fallen hope”) i nostri non si smarriscono, mantenendo la coesione d’insieme che fa del loro sound proposta intrigante e fresca. Certo che alcuni elementi sono ancora da perfezionare, l’attitudine ad oggi blandamente progressive del quartetto lascia comunque ben sperare per il futuro.

Di sicuro Luca Lometti (voce, lo preferisco quando non gorgoglia troppo), Mirko Capitani (chitarra), Thomas Volgari (basso) e Giammarco Agazzotti (batteria) elaborano con attenzione formule già conosciute in questi ambiti, ma con piglio assolutamente personale, fresco e convincente. AM

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