In questi ultimi anni si susseguono le sorprese in ambito Progressive
Rock Italiano, dopo il recente ritorno degli Agorà è
la volta dei storici Garybaldi. Con i genovesi però dobbiamo
tornare molto indietro nel tempo, addirittura al 1965, quando il chitarrista
Pier Niccolò "Bambi" Fossati, il batterista Maurizio
Cassinelli, il bassista Angelo Traverso e il chitarrista Marco Zoccheddu
(Nuova Idea) formano i Gleemen, band Rock dalle influenze anni ’60.
Entrano di diritto nella storia del genere Progressive nel 1971, quando
cambiano il nome in Garybaldi e soprattutto nell’anno successivo
quando producono “Nuda”, album sempre guidato dalle chitarre
di Fossati in stile Hendrixiano. Famosa fu la copertina ad opera di
Guido Crepax in laminato ed apribile in tre parti. Eccellenza musicale
e di sostanza fisica. La band negli anni a seguire (dopo “Astrolabio”
del 1973) si scinde, creando nuovi progetti, ma in realtà con
il tempo si perdono le tracce, salvo ritrovarli nei negozi di dischi
con alcune ristampe.
Con estremo piacere mi ritrovo oggi nelle mani un nuovo album, “Storie
Di Un'altra Città” e non nascondo l’emozione che
provo nel ritrovare il nome Garybaldi stampato in copertina. Nuovamente
un artwork bellissimo, questa volta ad opera di Pietro Spica, finalmente
un cartonato con un libretto di accompagnamento testi leggibile e
ricco di belle illustrazioni acquarello. Il tutto è già
molto Prog!
Ma i Garybaldi, oggi chi sono? Maurizio Cassinelli (batteria, voce),
Jon Morra (tastiere, voce), Alessandro Paolini (basso, contrabbasso),
Davide Faccioli (chitarre) e Marco Biggi (batteria). Tuttavia i musicisti
non finiscono qui, nel disco si alternano numerosissimi special guest
ed alcuni fanno sobbalzare il cuore del Prog fans in gola per l’emozione,
ecco il ritorno di Bambi Fossati, chitarra e voce in “Vicino
In Un Momento”, oppure David Jackson (VDGG) sax e flauto in
“William Fix” ed Angelo Traverso con il suo basso nella
canzone “Il Vento Cambia Strada”. Partecipano altre decine
di musicisti, ma lascio a voi il gusto della ricerca. Importante la
produzione esecutiva di Matthias Scheller, un nome ed una garanzia
nell’ambito.
L’album è composto da dieci canzoni ad iniziare da “Sulla
Strada”. Essa fuga ogni dubbio sulla proposta musicale, passano
gli anni, ma l’amore per quello che si è resta inossidabile.
Hard Prog dal riff tagliente, come spesso è capitato di ascoltare
anche nella prima discografia dei New Trolls o dei Biglietto Per L’Inferno.
Gira l’Hammond, si placano i suoni ed una volta tanto la voce
del cantato in italiano non è male, i Garybaldi lavorano molto
anche nelle coralità. Gustoso l’assolo di chitarra, perché
chi ha esperienza (non a caso) sa che l’ascolto va spezzato
anche con questi frangenti.
“Città Di Blà” composta assieme a Bambi
Fossati, introduce strumentazioni ad archi nel Rock, con il violino
di Roberto Piga, un connubio che è dannatamente vintage. “William
Fix” è uno dei brani che più ho apprezzato, per
energia ed attitudine, perché il Rock è fatto di chitarra,
sia esso Prog, che sinfonico, o come lo intendete voi. Poi diventa
spaziale quando partono le tastiere di Marillioniana memoria. Ma in
definitiva sono canzoni che giocano sempre sulla presa del ritornello
e della strofa mutabile, una prerogativa prettamente italiana, basata
su melodie piacevoli. Non esula “Verso Terra”, semplice
e diretta. Torna la sinfonia con La Gente Sola”, una ballata
che parla dell’uomo e della sua solitudine, un momento riflessivo
che richiama alla memoria il Pop italiano degli anni che furono, Pooh
in primis, ma con un solo centrale di chitarra da brivido.
Non ci sono suite, solo canzoni di media o breve durata, per lasciare
spazio alla fluidità, scelta che reputo indovinata. “Vicino
In Un Momento” è impegnata nei testi e dura nella chitarra
di supporto. Segue la trilogia “9”, tre frangenti sonori
nei quali si riscontra in tutto il suo splendore cosa è il
Progressive Rock, fra elettrica, coralità ed acustica. Il disco
si conclude con “Il Vento Cambia Strada”.
A questo punto vi chiederete se questo lavoro è un tuffo nel
passato e quindi se è una “operazione nostalgia”,
la mia risposta è no, loro sono i Garybaldi e cosa dovrebbero
suonare? Disco gradevolissimo, una delle uscite più interessanti
in ambito Prog Rock di quest’anno. Genova, o meglio… Zena,
quanti artisti, quanta bella musica, per fortuna esisti. MS
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