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            alto i calici, in alto le spade, I Freedom Call sono tornati. La band 
            di Chris Bay (voce e chitarra) e Daniel Zimmerman (batteria) è 
            in grande spolvero ed è qui con una nuova leggenda da raccontarci. 
            Ne è passata d’acqua sotto i ponti dell’esordio 
            datato 1998, quando proprio Zimmerman dei Gamma Ray decide di mettere 
            in piedi questo progetto. La squadra sembra subito funzionare e la 
            collaborazione inizialmente scherzosa, comincia ad assumere connotati 
            davvero seri. Escono “Starway To Fairyland”, “Crystal 
            Empire”, “Eternity” e “The Circe Of Life”, 
            il tutto fino al 2005, fra cambi di line up e date live, anche come 
            supporto di band importanti come i teutonici Blind Guardian.
 Oggi la formazione sembra essersi stabilizzata assieme ai fondatori 
            con Lars Rettkowitz alla chitarra, Armin Donderer al basso e Nils 
            Neumann alle tastiere.
 “Dimensions” è sempre un album di Epic Metal, come 
            i Freedom Call ci hanno abituati, questa volta più maturo in 
            fase di songwriting e più vicino ad “Eternity”. 
            Non mancano dunque i cori enfatici, i ritornelli accattivanti e tutto 
            quello che il genere rappresenta, annesse le influenze degli Helloween, 
            Gamma Ray e Blind Guardian. Le tastiere arrangiano bene il sound, 
            la batteria anche a doppia cassa fugge per i sentieri storici dell’Epic 
            Metal e la voce di Chris è squillante e bella. Malgrado la 
            produzione non goda di particolari attenzioni i Freedom Call riescono 
            a darci una sequenza di ottime songs da cantare a squarciagola, pure 
            se non siamo fans di queste strabattute sonorità.
 
 Impossibile non restare colpiti dalla bellezza della sequenza, disarmanti 
            le melodie ed i nostri la sanno lunga, bravi ad amalgamare bene gli 
            insegnamenti del caso. Non un attimo di calo, non un brano sopra gli 
            altri, per la gioia degli amanti dalla band e non solo. Sono rimasto 
            personalmente colpito dalla dolcezza di “Words Of Endeavour”, 
            la mia attenzione è sempre particolarmente elevata in questi 
            momenti, dove una band mette a nudo il proprio intimo.
 
 Tutto qua, nulla da aggiungere a parte la classica segnalazione del 
            caso, semaforo verde per i vostri risparmi, ovviamente se siete amanti 
            dell’Epic. Non pensavo di divertirmi più in questi territori 
            dopo i tempi che furono, la dice lunga. MS
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