| Vengono da Copenhagen, la capitale della Danimarca e hanno pubblicato 
            il primo disco Offshore nel 2009, il secondo album Scattered & 
            Buried è uscito nel 2012 ed ecco oggi il terzo lavoro, a cui 
            possiamo aggiungere altri tre tra singoli ed Ep. Il trio danese sta 
            proponendo un mix di new wave ottantiana e post punk, mescolati in 
            un sound pieno zeppo di nostalgia per un periodo che è stato 
            molto più creativo di quanto non pensino alcuni (pochi per 
            la verità). Troviamo echi di dark wave, con Joy Division e 
            Cure, troviamo sprazzi di eleganza dei Cocteau Twins, la malinconia 
            dei Depeche Mode e le intuizioni post moderne dei NIN e molto altro 
            ancora, ma soprattutto un sound che ci rituffa in un passato mai dimenticato.
 
 L’album si snoda lungo nove brani uno più bello dell’altro 
            a partire dalla trascinante “Dead End Roads”, che tra 
            ritmi dark e melodie alla Echo & the Bunnymen sfodera un gusto 
            assolutamente azzeccato, chi ha vissuto il periodo musicale di cui 
            stiamo parlando riceverà un vero tuffo al cuore, la voce elegantemente 
            malinconica del cantante Mikkel B. Jakobsen è perfetta per 
            il genere, che dire poi del ritmo incalzante che pulsa preciso… 
            non ci sono dubbi sono gli eredi della migliore tradizione instaurata 
            dalle band citate. Ogni traccia è un piccolo affresco che mette 
            nostalgia, non ci sono cali, piuttosto è un continuo molto 
            omogeneo. “Alone” è l’esempio perfetto di 
            quanto vado dicendo, tutto è coordinato in modo semplicemente 
            perfetto. I fans dei Depeche Mode esulteranno sulle note di “Flushed”, 
            con gli allievi che non devono temere i maestri. Ma senza voler citare 
            ogni traccia possiamo dire che il disco è tutto convincente 
            dall’inizio alla fine.
 
 Di certo i the Foreign Resort non fanno nulla di veramente nuovo, 
            però quello che fanno lo fanno molto bene e in un certo senso 
            sono la continuazione dei gruppi citati, per qualcuno questo non ha 
            molto valore, ma le loro composizioni sono molto belle e non lasceranno 
            di certo delusi tutti gli amanti delle sonorità ottantiane. 
            GB
 
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