| Quanti 
            ricordi nel volano, gioco spassoso soventemente eseguito in meravigliose 
            giornate passate al mare. Ma dove cade il volano? Difficile da stabilire, 
            cambia repentinamente di direzione e spesso rallenta inavvertitamente 
            la propria caduta. Traiettorie spesso incalcolabili, proprio come 
            l’andamento della vita. I Flora sono un sestetto di musicisti 
            che affronta il discorso con i propri strumenti, descrivendo la traiettoria 
            del volano con appropriata fantasia e varietà sonora. Eccoli 
            dunque spaziare dal Jazz al Rock, fino a giungere al Pop con inaspettata 
            naturalezza, proprio come fa il divertente gioco da spiaggia.
 Si formano a Piacenza nel 1998 e producono tre demo, “Angosce 
            in Posa B” (1999), “Signor Psiche” (2000) e “Fili 
            Distanti” (2002). Nel corso di questi anni la band accumula 
            esperienza, variando di stile, passando dal Post Rock al cantautorato. 
            Solo nel 2005 viene alla luce il primo disco ufficiale dal titolo 
            “Flora” (Lizards/Airbag), esecutore di un Rock dalle influenze 
            Jazz. Negli anni si susseguono le esperienze live, le quali convergono 
            definitivamente in questo risultato dal titolo “Traiettorie 
            Di Volano”. No, questo non è un disco dal vivo, ma in 
            esso si colgono le sfumature di coesione dell’evento, i ragazzi 
            hanno saputo metabolizzare queste energie positive. Piero Beltrami 
            (tastiere), Fabrizio Lusitani (chitarra), Pina Muresu (sax), Claudia 
            Nicastro (voce), Paolo Nicastro (basso e voce) e Michele Tizzoni (batteria) 
            sono gli artisti che compongono la band.
 
 “Ed Hupper” apre l’album con delicatezza, spaziando 
            fra il Rock ed il Jazz. Gli interventi del sax in questo strumentale, 
            fanno perfino affiorare alla mente alcune cose dei Supertramp. “Volano” 
            propone una visione della vita di coppia fra il bianco ed il nero, 
            rabbia ed amore, inevitabili antipodi fra uomo e donna, sensazioni 
            quotidiane razionalizzate nella inevitabile altalena della vita, descritta 
            egregiamente dalla voce di Paolo. Stupefacente la semplicità 
            con cui si alterna il Post Rock ed il Jazz più pacato ed orecchiabile. 
            Bella la breve “Baltico”, dove la voce di Claudia entra 
            in frequenza con la struttura del brano. “Insalata N° 5” 
            è un altro strumentale riscaldato da sax, dove per colpire 
            non serve gridare e vi ritroverete a muovere il piede a vostra insaputa. 
            Ma questa volta non vorrei descrivere tutto il disco, in quanto mi 
            piacerebbe che foste voi, con la vostra curiosità, a scoprirne 
            tutte le sfaccettature (amate anche i Cranberries?). Mi ripeto perché 
            tengo particolarmente a spiegare questo concetto, “Traiettorie 
            Di Volano” è un lavoro semplice e complesso allo stesso 
            tempo, dove molteplici sonorità si sposano fra di loro con 
            inattesa naturalezza. Ogni volta che riascolterete questo disco, avrete 
            sempre emozioni nuove ed una sensazione di appagamento piacevolissima.
 
 La musica è soprattutto questo ed aggiungeteci anche una buona 
            produzione sonora.
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