Quando mi capitano fra le mani sforzi realizzativi di codesta portata,
capisco che l’arte musicale Metal Prog non vedrà mai
la fine dei suoi giorni. Una produzione imponente che inevitabilmente
fa riaffiorare alla memoria dei fans quella del progetto Ayreon, ma
in questo caso la pasta è ben altra, qui si tratta della band
tedesca Flaming Row alla propria seconda realizzazione dopo tre anni
dal “Elinoire”. 6 pagine digipak e 16 di libro descrittivo
all’interno del cartonato che impreziosisce l’acquisto,
questo è quello che si presenta alle nostre mani e per mettere
la ciliegina sulla torta non si può ignorare il lavoro di registrazione
e di mastering da parte di Martin Schnella e Jost Schluter, una qualità
davvero sopra la media del periodo. La band è composta da Martin
Schnella (chitarra, basso, tastiere, percussioni, voce), Kiri Geile:
(voce), Marek Arnold (tastiere, sax, clarinetto) e Niklas Kahl (batteria),
ma la serie di special guest fa tremare i polsi ai Metal Prog fans.
La lista che si può vedere e leggere all’interno dell’artwork
è lunga e ricca di artisti importanti, si trovano componenti
dei Shadow Gallery come Gary Wehrkamp, Brendt Allman e Brian Ashland,
oppure dei Spock’s Beard come Jimmy Keegan, Dave Meros e Ted
Leonard (anche Enchant). E poi Leo Margarit (Pain Of Salvation), Kristoffer
Gildenlow (ex Pain Of Salvation, Rust), Arjen A. Lucassen (Ayreon),
Eric e Nathan Brenton (Neal Morse Band), Diego Tejeida (Haken) e moltissimi
altri ancora!
E allora partiamo con il concept: La storia di “Mirage”,
come da tradizione del settore Metal Prog, riguarda una trilogia incentrata
nel futuro. Ovviamente non esimono guerre di mondi annessi, con invasioni
aliene da parte della razza Minders, precisamente qui nella terra.
L’uomo è diventato intelligente, ma decisamente arido
di spirito ed autodistruttore, a causa dell’ inquinamento creato
per i propri interessi tecnologici. Da qui la scelta del “magistrato”
dell’universo a voler distruggere la razza umana, vero pericolo
cosmico. Ma ecco l’immancabile eroe umano che tenta di salvare
il mondo: ”Elite”.
Compratevi le patatine e prendete una birra fresca, mettetevi comodi
ed iniziate questo lungo viaggio sonoro di ottanta minuti che si aprono
con la stupenda suite “Mirage – A Portrayal Of Figures
– Part 1”. Lo stile? Inevitabilmente un mix di quanto
detto, Dream Theater compresi, fra Metal, Folk e Prog più acustico,
in alcuni frangenti anche di classe. Cambi umorali e musica totale,
immenso insieme di stili differenti.
Malgrado il complesso pirotecnico di strumentazioni e di soluzioni,
la melodia è sempre l’arma vincente dei Flaming Row.
“Aim L45” è epicamente Folk, acustica ed inanella
una insieme di voci che la rendono ancora più magica. Blind
Guardian docet? Forse, ma si riparte nuovamente nel Metal canonico
grazie a “Burning Sky”. Artisticamente parlando, per coraggio
di soluzioni, “Journey To The Afterlife” è generosa
ed anche inizialmente gioiosa. Godetevi le virgolette, ossia le chicche
tecniche che di tanto in tento impreziosiscono il suono, una volta
tanto esaltiamo anche la tecnica. Ci sono anche momenti dal groove
marcato, stradaiolo, come in “Alcatraz”, tanto per confondere
ancora di più le idee. Ma basta annoiarvi, le parole servono
più a poco, serve ascoltare, vi dico solamente che le tracce
sono otto. Musical fantascentifico.
Di questo album è stampata anche l’edizione limitata
con un cd aggiuntivo completamente strumentale. Vogliatevi bene. MS
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