| La Escape Music è un attenta casa discografica e questa ristampa 
            dei svizzeri Felony ne è una dimostrazione. Il combo inizialmente 
            si è autoprodotto, ma per loro fortuna è giunto a questo 
            meritato contratto. La loro proposta musicale riguarda il Prog Metal 
            con inclinazioni AOR, Hard Rock ed una bella novità in ambito, 
            quella dell’uso di voce femminile, appartenente ad Andrea Richner 
            (Lunatica) che si alterna, o fonde a seconda dei casi, con quella 
            di Andreas Wildi. Ma le differenze dai gruppi storici sono anche altre, 
            non siamo sommersi da cambi di tempo od umorali, qui c’è 
            la prerogativa di dare risalto ai singoli strumenti. Se poi vi dico 
            che il lavoro è seguito da Sascha Paeth , allora sono certo 
            di avervi messo definitivamente una pulce nell’orecchio.
 
 Buona la scelta di inserire stralci di classica, di certo tutto questo 
            va ad impreziosire ulteriormente la proposta di “First Works”. 
            Grande l’uso delle tastiere e quando si fondono con le voci 
            dei cantanti, il risultato è stupefacente, un sound davvero 
            toccante e ricco di patos. Nei frangenti più Heavy, invece 
            sono le chitarre a farla da padrona, come in “Cyberspace”, 
            “What A Felony” e “Disappointed”. Personalmente 
            sono più attratto dai passaggi più enfatici, “Say 
            Goodbye”, “Justice” e “My Way” e riescono 
            a convincermi che la strada giusta da intraprendere è proprio 
            questa. Se il buongiorno si vede dal mattino, dobbiamo attenderci 
            da questo sestetto grandi cose in futuro. La Svizzera ultimamente 
            ha saputo mettere a segno numerose frecce, a partire dai Lunatica 
            ai grandi Gotthard, per non dimenticare Crystal Ball e Godiva.
 
 C’è comunque da dire che i Felony di esperienza alle 
            spalle ne hanno già fatta, basti pensare che si formano nel 
            lontano 1992 e tutto ciò ovviamente si rispecchia anche in 
            questo ottimo “First Works”. Davvero una bella sorpresa, 
            sono sicuro che ne sentiremo delle belle. MS
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