| Basta un semplice nome suggestivo per far sobbalzare il fans del Progressive 
            Rock, anche senza ascoltare la musica. Basta leggere il nome e guardare 
            la copertina di questo cd per capire che qui c’è molta 
            carne al fuoco per le sue orecchie. Se poi a tutto questo andiamo 
            a nominare l’attenta Andromeda Relix, il cerchio si chiude.
 Il Fauno Di Marmo è formato da musicisti del Friuli Venezia 
            Giulia, con esperienza alle spalle e si compone nel 2001 a nome The 
            Rebus. Realizzano due dischi in studio ed uno live, “Il Fauno 
            Di Marmo” (2002 – Autoproduzione) e “Acroterius” 
            (2005 – Autoproduzione), mentre il live è del 2009. Il 
            gruppo formato da Luca Sterle (voce, flauto, sax), Valerio Colella 
            (chitarra), Francesco Bonavita (tastiere), Alberto Ballarè 
            (basso) e Luca Carboni (batteria), non può che proporre un 
            Progressive Rock legato ai nostrani anni ’70 con interventi 
            Jazz, atmosfere dark e vista la presenza del flauto, l’immancabile 
            paragone con i Jethro Tull.
 
 Il prodotto si presenta elegantemente, in cartonato plastificato con 
            all’interno il libretto con foto e testi. L’Artwok grafico 
            è a cura del chitarrista Valerio Colella, mentre i disegni 
            colorati che infarciscono il tutto sono di Francesca Capone, con la 
            collaborazione di Antonio Zuberti.
 
 Le nove tracce che si possono ascoltare in “Canti, Racconti 
            E Battaglie” presentano una maturazione artistica ed una consapevolezza 
            dei propri mezzi invidiabile. “Benvenuti Al Circo” gronda 
            anni ’70 da ogni nota. Nel brano ci sono special guest come 
            Simone D’Eusanio al violino e Federica Sterle come seconda voce 
            ad impreziosire il tutto. Successivamente incontreremo anche Andrea 
            Tomasin alle percussioni ed Alessandro Serravalle (leader dei Garden 
            Wall) alla chitarra.
 
 “Madre Natura” è un Rock’n Blues datato in 
            stile Jethro Tull periodo “Benefit”, sia per l’approccio 
            del flauto che come articolazione di composizione. Allegro e giocoso, 
            colorato proprio come la copertina dell’album, dal patos incontenibile.
 Con “Hop Frog”, la vendetta del buffone ranocchio si realizza 
            nei confronti del vil sovrano. Qui si va incontro ad una mini suite 
            di undici minuti che ha tutti gli ingredienti al posto giusto per 
            essere un classico del genere. Tastiere presenti sia come tappeto 
            che come effetti, chitarre Hard, flauto aggressivo, cariche sonore 
            in stile Trip o primi Osanna, quelli di “Uomo”, fanno 
            del pezzo uno dei frangenti più alti di tutto il disco. Non 
            mancano richiami ai Gentle Giant. “Magic Kazoo” gode di 
            un bel assolo di chitarra centrale, così di tastiera. “Nova 
            Res” è un gradevolissimo brano strumentale (l’unico 
            dell’album) spudoratamente anni ’70. Qui c’è 
            tutto quello che abbiamo ascoltato in un intero decennio, a dimostrazione 
            di una cultura degli elementi alquanto preparata.
 Hard Prog in “Non Mollare Mai”, Biglietto Per L’Inferno? 
            Trip? Jumbo? Questo è il sunto.
 Ma ci imbattiamo in una cover davvero bella, quella di “Un Villaggio, 
            Un Illusione” di Quella Vecchia Locanda tratto dall’album 
            omonimo del 1972. Chiude “Dorian Gray” senza togliere 
            o mettere nulla di nuovo a quanto detto.
 
 “Canti, Racconti E Battaglie” è un disco che piacerà 
            sicuramente ai vecchi nostalgici del genere in analisi e a me piace 
            chiudere questa recensione con le loro parole tratte dal cd: “E’ 
            il prodotto di una inestinguibile passione e dedizione alla musica 
            che inizia da bambini, prosegue da ragazzi e continua da adulti, evolvendo 
            e facendo da colonna sonora alle mille difficoltà dell’esistenza 
            terrena”. A chi lo dite…mai ho letto in un cd parole più 
            vere! MS
 
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