La Grecia non è mai stato un paese prolifico in ambito rock,
eppure ogni tanto ci ha regalato artisti di grande respiro, nelle
nostre pagine abbiamo ospitato alcuni ottimi esempi. Oggi arriva nel
mio lettore questo disco di symphonic metal a tinte gotiche molto
interessante. Il gruppo si è formato alcuni anni ed ha speso
i primi anni a consolidarsi. Questo è il loro secondo full
lenght, hanno pubblicato anche un Ep, costruendosi una reputazione
nei media specializzati. I nomi della band mi sono sconosciuti, però
come ospite trovo Bob Katsionis, un virtuoso delle tastiere, che presta
il suo contributo in un brano, gli altri mi sono tutti nuovi.
Il disco narra una storia degna di un film burtoniano, Adeline è
una ragazza su cui grava una maledizione, di non vi voglio svelare
il finale. Come incipit abbiamo delle note fosche, un violoncello
spettrale ci accoglie, con un tamburo che ha un incedere funereo,
poi una voce inizia a narrare la storia. L’atmosfera teatrale
intriga subito ed ecco il primo vero brano, “The Curse of Adeline”,
attacca un metal sinfonico in doppia cassa abbastanza classico, ma
che si lascia ascoltare. Troviamo il cantato femminile contrapposto
a quello maschile spesso in growl, francamente non c’è
nulla di nuovo od originale, l’unica cosa che mi spinge a proseguire
è l’orchestrazione del disco, che è decisamente
buona. Il terreno scelto da questi musicisti è già stato
percorso da molti altri, però colpisce la forza espressiva
delle loro musiche, a livello compositivo hanno sicuramente qualcosa
da dire. I titoli scorrono veloci e inchiodano all’ascolto,
la tensione è alta e non ci sono cali. Alcune partiture sono
dense di romanticismo, altre sono vere e proprie cavalcate metal,
con una sezione orchestrale di oltre venti elementi, che conferiscono
al tutto un sapore neo classico ancora più marcato.
Era un po’ di tempo che non mi imbattevo in un disco di questo
genere e devo dire che mi ha fatto molto piacere ascoltarlo, è
un album ben fatto e ben suonato, con delle belle composizioni. Non
è certo originale, ma la band ha tutto il tempo di trovare
uno stile più personale. L’avvio fa ben sperare. GB
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