| A volte nelle autoproduzioni si hanno gradevoli sorprese, in questo 
            microcosmo intrigato di uscite si celano piccole perle sonore che 
            non ti aspetti, l'artista emiliano Fabio Brunelli rientra fra queste. 
            Brunelli è un polistrumentista che approccia alla musica soprattutto 
            con la chitarra acustica, ricercando le sonorità a cavallo 
            fra il Blues, il Prog, l’Ambient e molto altro ancora. Dagli 
            ascolti di questi due dischi dal titolo "The Fabius Project" 
            e "The Fabius Project Vol.2" si evince che è strumentista 
            e compositore polivalente, con una cultura musicale alle spalle davvero 
            nutrita. Genesis, Weather Report, ma nominare band è restrittivo 
            in quanto la proposta musicale è davvero nutrita e variegata. 
            Ogni traccia significa un momento emotivo differente e la musica diventa 
            poesia, dove al posto delle parole si trovano le note.
 Ciò che mi colpisce è la fluidità con cui scorrono 
            entrambe i lavori, pur essendo due album strumentali e sapete bene 
            quanto sia difficile ascoltare interamente un lavoro esclusivamente 
            sonoro, per questo serve varietà, stacchi e cambi umorali. 
            La batteria è campionata, questo per avvisare chi ama o non 
            ama questo tipo di sonorità, tuttavia non è semplice 
            dare profondità ai suoni unendo il campionato all'acustico, 
            ebbene Brunelli riesce pienamente nell'intento.
 
 In "The Fabius Project" i pezzi che compongono l'album sono 
            undici ed ognuno esprime sensazioni differenti, ad esempio chi ama 
            il suono più progressivo e sognante farebbe bene ad ascoltarsi 
            "The Progressive Queen", chi invece intende la musica come 
            un affresco immaginario allora ""Return To Semplicity" 
            cade a pennello. Ci sono frangenti allegri, ballabili, ci sono momenti 
            tristi, altri più epici, insomma il contenitore è pieno. 
            Coinvolgente "Tecno Nylon", dall'alto della sua apparente 
            semplicità, dico questo perché l'artista ha la capacità 
            di attirare l'attenzione senza strafare, con buona tecnica, pulita 
            ma mai invadente. Il virtuosismo è a disposizione delle emozioni 
            semplici e pacate, ascoltate "Tempus Fugit".
 Il discorso in "The Fabius Vol.2" cambia di poco, comunque 
            si denota una certa crescita e consapevolezza dei propri mezzi compositivi 
            e qui si osa anche qualcosa in più. Già l'arpeggio in 
            stile Steve Hackett in "Overture" mette in guardia l'ascoltatore. 
            Anche in questo disco ci sono undici tracce per quasi quaranta minuti 
            di musica. Notevole "Before The Storm" dove l'abbraccio 
            caldo della musica fa venire in mente reminescenze vintage. Anche 
            qui la chitarra è protagonista, tutto scorre sopra le sue corde 
            alternando fraseggi Prog ad altri Ambient, restando nei canoni descritti 
            fino ad ora. Uno dei frangenti che più mi sono piaciuti in 
            questo secondo capitolo si intitola "Memories", pacato viatico 
            emotivo fra arpeggi e motivi polivalenti.
 In "Italian Rock And Roll" c'è l'approccio sonoro 
            al genere per come lo intende l'artista emiliano, sempre in maniera 
            pacata e mai invasiva. Non è musica dirompente questa di The 
            Fabius Project, semplice musica per la mente.
 
 Ora che conosco questo nuovo artista mi aspetto da lui anche qualcosa 
            in più, gli ingredienti per fare bene ci sono tutti e per qualcosa 
            in più intendo anche composizioni più sperimentali, 
            perché sento che Brunelli ne ha, sono sensazioni che si avvertono 
            soprattutto quando ascolti artisti degli anni '70, dove l'osare allora 
            era quasi obbligatorio. Certamente oggi non sono i tempi giusti per 
            la musica "intellettuale", stiamo viaggiando proprio agli 
            antipodi, dove l'individuo non è più al centro dell'interesse, 
            per cui mi rendo conto della difficoltà della cosa, però 
            so bene che un vero artista prima di tutto suona per se stesso, per 
            cui a mio avviso si può fare.
 
 Intanto contattate Fabio Brunelli su www.fabiusmusic.com perché 
            nei due lavori c'è semplicemente il piacere di ascoltare la 
            musica. MS
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