Rock Impressions

Exciter - Thrash Speed Burn EXCITER - Thrash Speed Burn
Massacre Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Speed Metal
Support: CD - 2008

Questa band canadese nata verso la fine degli anni ‘70, ha debuttato su disco nel 1983, un periodo in cui il metal ha iniziato a cambiare radicalmente, all’epoca si parlava ancora di Speed Metal, un sotto genere che sarebbe presto sfociato nel più noto Thrash metal con gruppi come Metallica, Anthrax e Megadeath, in questo senso i musicisti canadesi hanno fatto da ponte tra il vecchio e il nuovo, infatti il titolo del presente cd non è casuale. La formula era semplice, fast and furious heavy metal, con la doppia cassa che non conosce un attimo di respiro. Quello che aveva stuzzicato in particolare la fantasia dei fans di allora era la formazione a tre con il batterista Dan Beehler ad occuparsi anche delle vocals. Il debutto Heavy Metal Maniac fu un vero scossone, anche se la notorietà arrivò con il seguente Violence and Force, poi l’ondata Thrash sommerse tutto. Ciononostante la band non si è mai arresa alle mode e ha continuato per la sua strada, solo qualche album a metà carriera è stato più “soft” dei primi, ma sempre nel segno del metal selvaggio.

Ritrovare oggi dopo tanti anni questa band selvaggia mi fa un po’ sorridere e mi fa provare un po’ di nostalgia, mi viene da ripensare a quando feci i salti mortali per trovare il loro album di debutto, all’epoca non era facile come oggi trovare certi dischi, soprattutto per un ragazzo di provincia come me, senza negozi specializzati in zona! Oggi non ascolto da molto tempo questo genere di musica, anche se il mio vecchio stereo ne aveva macinata parecchia all’epoca, ma non mi dispiace di aver “ritrovato” questi vecchi musicisti ancora on the road.

Il nuovo album non presenta sorprese, anche se l’unico membro originale rimasto è il chitarrista John Ricci. Si tratta ancora del vecchio Speed Metal di allora, senza nessun cambiamento, il disco è una pazza corsa dall’inizio alla fine, quarantacinque minuti di metal selvaggio e rabbioso, che non lascia respiro, il nuovo vocalist Kenny Winter non fa rimpiangere troppo Beehler e canta come un ossesso. Rispetto al repertorio precedente forse il nuovo materiale è più oscuro e sulfureo, ma in fondo la formula sostanziale è sempre la stessa. Un disco per inguaribili nostalgici. GB


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