Ho sempre provato una certa curiosità nei confronti di questa stimata band svedese, la mia aspettativa era quindi alta e questo per esperienza spesso non è un bene. Il gruppo è giunto al sesto album in studio, oltre al live e a un dvd che è arrivato ai primi posti nelle classifiche di vendita. La band ha lasciato la prolifica Inside Out per passare sotto la mano sicura della SPV, preparatevi quindi a una pronta ristampa di tutto il catalogo del gruppo. Per il resto non ci sono molte altre novità nell’universo del gruppo.

La devastazione metallica si apre con la compatta “Broken Wings”, la band spinge sull’acceleratore e sforna un sound martellante, con ritornelli ai limiti del gothic, che propone ben poche sorprese. “Soaked” è animata da una bella atmosfera, anche se non dona particolari emozioni, peggio “Fear”, che non spaventa nessuno e continua sulla strada di un metal molto prevedibile, un compito svolto con mano sicura, ma con poche idee. Man mano che scorrono i brani ci si rende sempre più conto che le cose non cambieranno per tutto il resto del cd, sembra incredibile, ma la band pare aver perso per strada la creatività iniziale e si arena su un sound basato su una formula di metal abusata.

Il processo di metallizzazione del sound iniziato con Monday Morning Apocalypse è andato avanti e infatti questo nuovo parto vede una presenza più massiccia delle chitarre e questo a favore di un sound molto più roccioso, ma se vogliamo anche più prevedibile. Certo se un gruppo nuovo fosse uscito con un album come Torn ne avremmo tessuto le lodi, ma dagli Evergrey è lecito aspettarsi qualcosa di più fantasioso e creativo, questo è solo un piatto heavy metal senza prospettive, spero che in futuro il gruppo sappia ritrovare la propria creatività, per adesso prevale la noia. GB

Altre recensioni: A Night to Remember; Monday Morning Apocalypse