Con
quasi otto anni di attività alle spalle ecco arrivare il disco
di debutto di questa band di Rovigo, che si è già fatta
notare a livello internazionale, infatti il disco esce per la label
inglese Uk Division, mentre il loro brano “Dirty World”
è stato pubblicato in una compilation americana e alcuni altri
sono entrati nella colonna sonora di un film indipendente. Tutto sommato
niente male per un gruppo del nostro bistrattato uderground.
Things to Save ci propone nove canzoni in perfetto stile post grunge,
il cantato ricorda il pop inglese ottantiano ed è molto efficace,
mentre il tappeto sonoro è piuttosto duro, quasi hard rock,
con ritmiche complesse e un buon riusultato d’insieme, queste
caratteristiche sono molto ben evidenti nell’iniziale “Human
Being”. “Dark Fire” è dominata da un drumming
molto tribale ed è molto più hard rock, anche in questo
caso appare evidente l’amore di questi musicisti per la scena
inglese, penso ad una versione moderna e aggiornata dei Cult. “Fireball”
è più chitarristico e intimista e forse anche un po’
più prevedibile, una ballad intensa ma non abbastanza originale.
Anche “A Bitter Taste” è una ballad, molto più
elettrica però, ma non mi ha coinvolto più di tanto.
La title track è un breve intermezzo molto ipnotico, post rock
di buona fattura e personalità. Ho trovato invece un piuttosto
moscia la sonnacchiosa “Weak Voices”, siamo sempre nel
post rock, ma senza mordente, il riff portante è troppo ripetuto.
Meglio “Dirty World” che aggiunge una dose di rabbia a
quanto ascoltato prima e lo fa con convinzione. “Sometimes Sleeping”
è un’altra ballata nervosa e poetica, che piace per la
sua ruvidezza post grunge. Buon finale con l’anthemica “Not
So Able With Lies”, che sigilla il disco con una sferzata di
energia.
Fa sempre molto piacere quando un gruppo italiano riesce ad attirare
l’attenzione internazionale e credo che, nonostante qualche
sfumatura da correggere, questi ragazzi si siano meritati quanto stanno
raccogliendo. GB
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