Rock Impressions

Europe - Bag of Bones EUROPE - Bag of Bones
Ear Music
Distribuzione italiana: Edel
Genere: Hard Rock
Support: CD - 2012
Voto: 90/100


Scordatevi "The Final Countdown", ma anche i primi due albums della riunione ("Start From The Dark" e "Secret Society"), con "BOB" Joey Tempest, John Norum, Mic Michaeli, John Leven e Ian Haugland riprendono a rockare alla grande flirtando con l'hard rock anni settanta ed una grande dose di blues, il tutto magnificamente prodotto da Kevin Shirley (Iron Maiden, Journey, Aerosmith, Led Zeppelin, Black Crowes, Dream Theather, Bon Jovi, etc) che coordina magistralmente la rinnovata verve artistica ed interpretativa dei cinque musicisti svedesi.

Mettete su il cd (sono un nostalgico dinosauro, che ci volete fare!!!) e sarete subito travolti dalla grande carica di "Riches To Rags", ottimo hard rocker che Tempest interpreta con la grinta di un giovane rampante e Norum arricchisce con un crudo assolo sostenuto da turgidi afflati di Hammond. Tocca quindi al primo singolo anticipato settimane fa, "Not Supposed To Sing The Blues", irrequieto tempo medio con rigurgiti di Deep Purple e Led Zeppelin (chi ha detto "Kashmir"?) e dalle melodie fatte apposta per conquistare l'attenzione ed i portafogli dei fans.
"Firebox" è un rispettoso tributo alle magnificenze di figure storiche come Led Zeppelin ed UFO, ma filtrate attraverso una forte personalità compositiva, ed il break centrale con tanto di sitar e sovrapposizioni di chitarre fluttuanti rimarcano quanto Jimmy Page abbia influenzato John Norum, quindi ecco arrivare la title-track che inizia con reminiscenze dei primi Whitesnake/Bad Company (chissà come risulterebbe con Paul Rodgers alla voce... da brividi!) e parti acustiche si alternano con altre elettriche e più veloci. Da menzionare un intervento cameo del grande chitarrista blues Joe Bonamassa.

Il breve strumentale "Requiem" introduce il vibrante heavy blues di "My Woman My Friend" che ospita un lancinante assolo di Norum. Ancora incalzante '70s hard rock con "Demon Head" con un passaggio voce/hammond alla Whitesnake primi anni ottanta, l'acustica "Drink And A Smile" sa tanto di Led Zeppelin e la seguente "Doghouse" non disdegna di emanare aromi alla Bad Company.
Ci si avvia alla conclusione di "BOB" con la svelta "Mercy You Mercy Me", brano teso che dal vivo dovrebbe trascinare senza problemi i fans accorsi allo spettacolo, e la toccante ballad autobiografica "Bring It All Home".

Un ottimo rientro sulle scene con un disco spettacolare, tosto e curato come solo gli onesti ed appassionati artigiani sanno fare. Il mio 90 è assicurato! ABe


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