Tornano gli Elis ad un anno dalla pubblicazione dell'ottimo debutto.

Abbandonato il progetto Erben Der Scopfung e Oliver Falk, la sensuale Sabine Dunser ha dato vita a questo nuovo progetto diretto con mano sicura da Alexander Krull (Atrocity e Leaves' Eyes), che a questo punto sospetto sia qualcosa di più che solo il produttore degli Elis.

Il gothic metal anthemico con cantato femminile dell'esordio è riproposto con convinzione e troviamo undici nuove traccie nel segno della continuità stilistica. Come è lecito attendersi il gruppo è cresciuto in coesione e spessore e in questo senso il nuovo album risponde perfettamente alle attese dei fans del gotic metal.

Il primo brano "Der Letzte Tag" è una classica traccia in doppia cassa, il cantato in tedesco è ben inserito e non da quella sensazione di asprezza avvertita in altri artisti, come da tradizione si tratta di un potenziale singolo. Più interessante e nervosa "Anger", che, pur essendo molto più metal che gothic, ci propone delle belle linee melodiche. Esplosiva "Lost Soul" un metal serrato e sulfureo con degli arrangiamenti di grande qualità. L'immancabile cantato growl maschile si fa presente nel quinto brano "Heart in Chains", incomincia ad aver fatto il suo tempo, ma non manca ancora di una certa suggestione. Molto convincente anche il metal rabbioso di "Die Zeit", ma l'apice goth viene raggiunto con la sinfonica "Black Angel", ottimo il refrain. Molto epica e maligna "Devil Inside You", ottimo metal gothico con un buon grado di lirismo. Torna il growl in "Are You Missing Me" e il gruppo dimostra di essere molto abile nel dosare con parsimonia questo stile, brano che dal vivo deve macinare non male. La finale "Ballade" ci riporta ad atmosfere più melodiche e pacate e chiude con classe un album che sa essere forte ed elegante al tempo stesso.

Gli Elis si candidano ad essere uno dei gruppi di punta del genere goth metal, ne hanno tutte le doti e sono pronti a conquistarsi la loro fetta di gloria. GB

Altre recensioni: God's Silence, Devil's Temptation

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