Difficile valutare un disco così fuori dal comune come questo proposto da questo gruppo proveniente da Tokyo. Gli Electric Chair sono un gruppo di quattordici elementi, otto dei quali suonano il mandolino, quattro la chitarra, uno si occupa delle composizioni e uno è un ospite e suona lui pure la chitarra. Il gruppo si è formato nel 1994 e questo è il loro secondo disco, il primo “Floating” era stato pubblicato nel 2002. La musica proposta è strumentale ed essenzialmente acustica, ovviamente molto sperimentale e direi anche affascinante. Nel repertorio troviamo del jazz, del blues, del tango, insomma gli Electric Chair non si pongono certo dei limiti anzi…

Per capire il tipo di musica che propongono questi artisti bisognerebbe cercare di immaginare un’estensione dei California Guitar Trio ad un gruppo di mandolini, non è facile vero? Ma l’esempio vi assicuro che calza. Le quattordici traccie del cd sono molto delicate e ricche di momenti molto tecnici, non mancano partiture articolate e coraggiose con suoni sperimentali, ma soprattutto c’è molta poesia e un gusto orientale che dominano e incantano.

Tutto il disco è pervaso da un’atmosfera onirica, delicatamente incantata e densa di sensazioni che sembrano tanto lontane e dimenticate dal mondo di oggi. Nella musica degli Electric Chair c’è il piacere della lentezza, non perché sia un disco “lento” o soporifero, ma perché è un disco che va ascoltato con attenzione e pazienza, un disco che si gode con un ascolto meditativo e contemplativo.

Difficile immaginare il futuro di questo gruppo, ma io spero che possano entrare nel cuore delle persone, perché la loro musica è decisamente incantevole. GB

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