Rock Impressions

Eldritch - Neighbour Hell ELDRITCH - Neighbour Hell
LMP

Direttamente dalle fiamme dell’inferno ecco fuoriuscire il nuovo dei toscani Eldritch. L’evoluzione sonora prosegue imperterrita lavoro dopo lavoro, in seguito al seme gettato in “Portait Of The Abyss Within”, il raccolto di “Neighbour Hell” è più ricco. Le influenze di colleghi come Faith No More e Pantera (con un pizzico di Prog Meta)l si denotano fra i solchi, ma quello che la fa da padrona è la potenza. Terence Holler si dimostra sin dall’iniziale “Still Screaming” un cantante duttile, capace di adattarsi a tutti i tipi di situazione.

Piacevole conferma la sezione ritmica composta da John Crystal al basso e da Dave Simeone alla batteria, una vera macchina ritmica oliata a puntino.
“Save Me” potremmo definirlo il singolo del cd, facile da memorizzare e gridare. Se c’è un pregio grande in questo disco è proprio la capacità dei nostri nel non proporre nemmeno una canzone di riempimento, tutto è incentrato nel tentativo di elargire solo adrenalina pura.

“The Dark Inside” lavora di chitarra a più non posso, Eugene Simeone e Roberto “Peck” Proietti sanno il fatto loro. La maturazione artistica è esposta nella Metal Progressive “More Than Marylin”, una semi ballata sentita e ben interpretata. Dave Simeone corre sulla batteria in “Come To Life”, il tiro questa volta si sosta verso il Power Metal sporcato da influenze moderniste. Quando la chitarra di Eugene parte è davvero un piacere. Gli episodi Progressivi non cessano, con “Zero Man” scopriamo gli Eldritch più ricercati ed intimisti. L’ascolto prosegue con una botta al cerchio ed una alla botte, è la volta di “Standing Still”, trucida ma con un ritornello melodico che proprio non ti aspetti. Le fiammate ritornano in “Toil Of Mine” ed una capatina verso il Thrash che non guasta, gli Eldritch sembrano proprio divertirsi. Le mazzate arrivano alla fine con le violente “The Rain” e “My Second World”.

In conclusione, il disco è più che ottimo, odore di zolfo con sporadiche ariate d’ossigeno e se questo prodotto fosse stato straniero? Molti avrebbero fatto del gruppo un idolo, ma sono italiani, allora cosa possiamo fare? Semplice, smettiamola di essere troppo esterofili e godiamo a pieno dei nostri frutti. MS

Altre recensioni: Headquake; Seeds of Rage


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