Rock Impressions

Dreyelands - Rooms of Revelation DREYELANDS - Rooms of Revelation
Lion Music
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Gothic Metal
Support: CD - 2010

Anche l’Ungheria ha le sue carte da giocare in ambito Metal Prog. I Dreyelands sono un sestetto al proprio debutto, se non vogliamo considerare l’EP realizzato nel 2007 dal titolo Can’t Hide Away”. La band si forma nel 2003 e si esibisce in un genere miscelato fra Metal, Power Metal, AOR ed Hard Rock. Il punto di forza della band risiede nelle buone melodie, specialmente nelle linee vocali e negli arrangiamenti.

“Rooms Of Revelation” è composto da nove tracce ed in esso si tratta di amori, , più che altro di ciò che questi comportano nella mente dell’uomo, a volte (per fortuna raramente) possono portare addirittura alla schizofrenia. Ecco dunque le stanze della mente, infatti i brani, escluso l’intro dal titolo “Entering”, si intitolano tutti “Room” e vanno da “Room 1” a “Room 9”.

Ma parliamo di musica, quella che in fondo ci interessa di più, la linea vocale che giunge quasi subito in “Room 1” presenta Nikola Mijc come un buon interprete, con una timbrica pulita, melodiosa e malleabile a seconda delle necessità, buon cantante che riesce ad emozionare senza strafare. La band si muove in maniera compatta, tanto da non sembrare al proprio debutto, il tutto con poche sbavature. Buoni gli assolo di chitarra di Andreàs Adàm Horvàth e Gergely Sprinter, sopra il suono a tratti pomposo ed in altri casi neoclassico sinfonico delle tastiere di Zoltàn Kas. La ritmica composta da Gergely Sprinter (basso) e da Omar Gassama (batteria) è precisa anche se personalmente il suono del basso lo avrei evidenziato di più nel volume e nella corposità. “Room 2” è al confine fra Dream Theater anni ’90 e Hard Rock melodico, quindi qui entrano in gioco le melodie ruffiane e soprattutto un ritornello quantomeno memorizzabile. I Dreyelands riescono a comporre musica di buona fattura, anche se miscelare del Metal Prog a dell’AOR si rischia di non accontentare nessuno dei due estimatori del genere. Ma non esulano passaggi davvero interessanti, tanto da farci muovere il piede incondizionatamente. Il frangente centrale di “Room 3” è godibilissimo, con ritmica spezzata e chitarre a rasoio, piacevole anche nell’intervento delle tastiere. “Room 5” è il mio pezzo preferito, in quanto le atmosfere più scure ben si addicono a questa band. Bella anche “Room 6”, pianistica e toccante all’inizio, dove la voce di Nikola ancora una volta riesce ad emozionare. “Room 7” con i suoi otto minuti si addentra nel Metal Prog più classico e qui forse si ripetono certe soluzioni gia adoperate nei brani precedenti.

In definitiva “Rooms Of Revelation” è un bel disco, forse non troppo curato nei particolari, ma stiamo sempre parlando di un debutto, con l’unica pecca di ristagnare su certi passaggi inflazionati. Un lavoro onesto e sicuramente sopra la media di questi prodotti, per cui il loro nome è segnato nel mio taccuino e li aspetto piacevolmente alle prossime realizzazioni. MS


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